Ho partecipato qualche giorno fa all’incontro promosso dall’Associazione Punto Zero di Chiusi dove è stato fatto il punto sul progetto di Centro Intermodale che si intende presentare, ma anche sul confronto fra le posizioni diverse riguardo la stazione dell’Alta Velocità e sul corridoio stradale veloce che dovrebbe con la Pievaiola congiungere Perugia con Chiusi.
L’architetto Romanini ha presentato nel dettaglio, tecnico progettuale e procedurale, il progetto di un centro intermodale che colleghi all’interno della programmazione europea i percorsi su strada e su ferrovia. Attendiamo che ci vengano fornite le slide, come promesso, presentate per tornare sul tema prossimamente. Sugli altri due argomenti, c’è stato un interessante confronto, dopo il saluto del sindaco Risini.
Cominciamo dalla Pievaiola. Il dato importante è che dopo decenni in cui due progetti interessati al percorso sono stati tenuti nei cassetti della Provincia e della Regione, di recente con una mozione votata dal Consiglio regionale e presentata da Betti, il tema è stato definito strategico per i collegamenti umbri, dopo avere guardato per tanto tempo solo verso le Marche.
Ora si dovrebbe passare quanto prima ad una fase progettuale ufficiale che veda coinvolta oltre alla Regione, l’altro ente competente, cioè la Provincia. E qui sono venute le prime preoccupazioni aggiuntive, in base anche alle parole di Mauro Lachi, che ha parlato, per conto del PD del Trasimeno. Lachi infatti accennando agli esiti dei vari incontri avuti insieme a Claudio Fallarino su questo progetto, ha segnalato che quello che hanno in testa in Provincia è qualcosa di molto riduttivo. Qualche curva addrizzata e una piccola galleria. Tanto che ai tecnici interessati è stato giustamente detto che questa roba non interessa. E qui sta il punto su cui occorre fare chiarezza, non tanto qui da noi, ma per riepilogare, chiarezza deve essere fatta a Perugia, in Regione e nel PD regionale.
A cosa deve servire il corridoio veloce sulla Pievaiola? A mia precisa domanda Betti ha risposto che volutamente nella mozione approvata non si parla di Alta Velocità, perché l’Umbria attende la Toscana, cioè quelle che saranno le scelte di Firenze sull’Alta Velocità, con cui aprire un confronto.
Allora occorre chiarezza. Occorre cioè dire che la Pievaiola deve esser la supestrada che collega Perugia con Chiusi per l’alta velocità sia verso Nord che verso Sud.
Ma aspettare la Toscana per l’Alta Velocità, poi cosa vuol dire? Vuol dire aspettare innanzitutto le prossime imminenti elezioni per il rinnovo del consiglio regionale e quello che sarà l’esito. Un esito abbastanza scontato vista la pochezza delle candidature della destra, vedi Firenze, dove è stato candidato a sindaco un tedesco.
Il probabile candidato presidente della sinistra, Giani, pur, pare, mai dichiarandolo esplicitamente, pubblicamente, ha una forte simpatia per Rigutino, riportata da colloqui non ufficiali. I comuni e il Pd della Valdichiana senese propongono una stazione diffusa con fermate a Rigutino, Chiusi e Perugia. Le destra con il comune di Siena in testa è abbarbicata a Creti ed alla scelta del tavolo ministeriale, non solo, ma nelle occasioni di confronto che ci sono state è stato detto anche qualcosa di più, e aggiungo io di vero. La scelta di Creti l’hanno fatta le società che gestiscono i trasporti, RFI e Italo. Perché? Perché è quella che in teoria garantirebbe il maggiore bacino di utenza e di affari. I costi di costruzione della stazione? Quelli dei collegamenti da fare ex novo? Che importa, a quello ci pensano i contribuenti italiani con quella cosa che si chiama Stato.
Dunque una situazione abbastanza complicata per usare un eufemismo.
Che fare?
Ho proposto di usare le elezioni regionali toscane ed ancora prima il congresso umbro del PD per costringere tutti a pronunciarsi ed a prendere posizione. Con le elezioni regionali toscane dovrebbe essere abbastanza facile. Con il congresso Pd, abbiamo due candidati locali alle segreterie, Pasquali e Burico. Poi ho ricordato una posizione quasi antica di una persona che risulta essere ancora molto influente come Gianpiero Bocci, che quando ancora era Margherita, definiva strategico il collegamento Perugia Chiusi. Possono fruttare qualcosa?
Infime ma non in ultimo, resta il tempo presente a dettare le priorità giornaliere. Ho calcolato che ci sono 110 treni al giorno che collegano Milano con Roma. 110 ad andare ed altrettanti a tornare. Mediamente 5 treni ogni ora. Qui da noi andare e tornare da Roma e Firenze che era una questione di un’ora ed un quarto, è diventata una impresa. I treni saltano continuamente le coincidenze. I pendolari diventano sempre più bestie da macello. Ci vogliono due, tre ore.
Mentre si discute, tutto questo va risolto. Il servizio dei trasporti anche se con gestori diversi è competenza e prerogativa dello Stato. Che è il concessionario. E nelle concessioni le condizioni dei cittadini italiani vanno tutelate. Sia dei cittadini italiani con tanti quattrini sia di quelli con meno quattrini. E questo sia che lo Stato ed il governo siano in mano alla cosiddetta destra sia che siano in mano alla cosiddetta sinistra.
Gianni Fanfano