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Anno nuovo, sfida nuova per Matteo Merluzzo

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Se c’è una dote che non manca a Matteo Merluzzo, atleta pievese vincitore negli ultimi due anni del Gran Prix dell’Umbria, il grande giro podistico regionale,  oltre alle doti fisiche necessarie, è la capacità di darsi e programmare gli obbiettivi della sua attività.

Lo avevamo capito quando lo abbiamo intervistato la scorsa estate, e in questo anche la sua compagna Sabina Macchioni, ci mette molto del suo.

Quest’anno l’obbiettivo di Matteo è la distanza regina, la corsa regina del podismo, cioè la maratona classica, quella che fin dalla prima olimpiade rievoca che la mitica corsa che fece Filippide, da Maratona ad Atene per annunciare la vittoria sui Persiani, cioè i 42 chilometri , che poi sono anche la distanza che si corre nei vari campionati e nelle  olimpiadi appunto. Per sperimentarsi e mettersi alla prova in questo nuovo obbiettivo Merluzzo, che aveva esordito e iniziato la sua attività nella società Filippide di Castiglione del Lago, che ha tra i suoi dirigenti e atleti ancora attivi quel Fausto Risini che si può considerare il “pioniere” del podismo pievese, ha cambiato anche casacca e da qualche settimana veste la casacca della O.r.s.t. 2.0 di Firenze, che lo ha scelto come suo uomo di punta nei senior, e che gli permette di ampliare il raggio delle gare e quindi della concorrenza e delle verifica della sua forza competitiva nel centro Italia.

La scorsa domenica Matteo Merluzzo ha partecipato, dopo una dura preparazione , resa ancora più dura dalla condizioni climatiche di questi giorni alla “Tuscany camp half Marathon” a Rosia di Sovicille in provincia di Siena.

Il piazzamento è stato più che soddisfacente,  classificandosi terzo assoluto e salendo per la prima volta sul podio con la nuova maglia e dando così la prima soddisfazione ai colori ed ai dirigenti della società che ha creduto e crede fortemente in lui.

Naturalmente per tutti gli amanti del podismo e per i numerosi ammiratori che Matteo ha già collezionato, l’appuntamento è sul Corriere Pievese per le gare future. Diciamo che questo giornale è stata un po’ la “chioccia mediatica” di questo ragazzo. E ci piace continuare ad esserlo.