Città della Pieve, 10 dicembre ’16 – Una visione unitaria del futuro e del territorio, con strumenti di programmazione condivisi, con una gestione delle risorse che viene affidata direttamente alle proposte delle realtà locali. Per questa significativa fase, che si apre per la Città del Trasimeno, un nuovo appuntamento si è tenuto questa mattina a Città della Pieve con l’evento che per la prima volta è stato promosso proprio dall’Unione dei Comuni del Trasimeno.
Oltre ai sindaci lacustri hanno preso parte all’iniziativa “Patrimoni culturali per il futuro del Trasimeno”, la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, Giovanni Pizza, direttore della scuola di specializzazione in Beni Demoetnoantropologici dell’Università degli Studi di Perugia, gli amministratori dell’Unione, Brunello Cucinelli, l’onorevole Nadia Ginetti e la presidente della commissione Cultura e Istruzione al Parlamento Europeo onorevole Silvia Costa. Ad aprire gli interventi Fausto Scricciolo, sindaco pievese e Presidente dell’Unione: “Con la costituzione di questa Città del Trasimeno abbiamo dato forma ad un impegno che continuerà se sapremo valorizzare questo nostro territorio e di pari passo sviluppare misure per l’economia e la coesione sociale – ha detto – Tutto questo avrà senso se saremo accompagnati dalla collaborazione della comunità, delle istituzioni, dell’impresa e della ricerca”. E proprio il professor Pizza ha spiegato infatti il ruolo dell’Università che ha “un’ambizione a carattere strategico per l’uso sociale degli esiti della ricerca scientifica – dunque – per rendere usabile la cultura senza cadere nel campo del populismo culturale. Per una ricerca sociologica e antropologica che divenga un laboratorio collettivo, inclusivo delle diversità delle comunità del Trasimeno.” Ognuno degli otto amministratori ha dunque spiegato anche con immagini e video le proprie rispettive “visioni” dell’integrazione e dello sviluppo del territorio. Aspetti pragmatici quelli affrontati relativamente al rapporto tra competenze degli enti sovraordinati e Unione dei Comuni anche per quanto riguarda la manutenzione e la navigazione, oltre a quelli legati alla gestione delle isole e al “Parco”, le cui regole, è stato detto, non devono divenire ostacoli agli interventi. Entrando nel merito si è parlato della definizione dell’ “Iti”, investimento pubblico da 15 milioni di euro, che come detto dall’assessore regionale Antonio Bartolini “sono il contributo della Regione per attivare il volano dello sviluppo”.
La presidente Marini ha evidenziato che “Partendo proprio dagli elementi caratterizzanti questa parte dell’Umbria, che risiedono nel paesaggio, nel patrimonio storico, artistico e culturale, in una economia prevalentemente legata all’agricoltura, alla pesca, all’ambiente, alle piccole e medie imprese, al turismo e alla ricettività, si è previsto – ha detto la presidente – un assetto organizzativo che, partendo dal basso, ha raccolto insieme le diverse comunità del lago un una sola ‘città del Trasimeno’ su cui ragionare in modo integrato ed unitario e che costituisce essa stessa un valore aggiunto. Partendo da questa visione – ha proseguito – si può ad esempio pensare ad una programmazione edilizia ed urbanistica condivisa”. Prevedendo ad esempio, tra le proposte della mattinata, di condividere un piano sul colore, come dettaglio paesaggistico uniformante o puntare con ambizione al riconoscimento del Trasimeno come patrimonio dell’Unesco. “Avete parlato di bellissimi luoghi – ha detto Brunello Cucinelli – e non abbiamo parlato della periferia dove abitano il 70 per cento degli abitanti. I nostri borghi sono belli e noi dobbiamo avere il coraggio di mettere le mani nella periferia per ridarle amabalità”. Quindi l’imprenditore è tornato su temi già trattati in passato come la lotta ai moscerini del lago “attivando le università e gli esperti perchè ci dicano se e come possiamo risolvere un problema che tiene lontani gli investitori del turismo” e l’armonia architettonica: “Cosa può fare il governo? Darti un bonus perchè hai acquistato e ristrutturato un vecchio immobile” e ancora, “perchè se facciamo capannoni arancioni e non abbiamo la nebbia, e gialli e blu e non perchè c’è neve, io porterò 500 giornalisti da tutto il mondo a vederli e a farmi dire da loro se sono belli”. L’onorevole Costa chiudendo l’evento ha rimarcato: “Tutti voi ora vi sentite autonomi nella vostra azione e quindi, responsabili di dover condividere un ragionamento in cui è dalla vittoria di tutti che deriva il successo e non dal fatto che uno ha sgomitato. Ora questo dovete trasmetterlo ai cittadini, perchè è una sfida che riguarda anche loro”. Il tutto con i tempi dell’Europa che non ammettono ritardi e incertezze.
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