Rassegna stampa. Da la Nazione Umbria di Silvia Angelici
Magione. In vista del varo del piano di gestione del Parco Trasimeno da parte della Regione, i sindaci lacustri fanno pressing su Palazzo Donini per rimettere sul piatto alcune regole, che così come concepite «ingessano» l’attività. Tra le disposizioni da rivedere e correggere, anche a seguito di alcune segnalazioni di cittadini e lettori, ci sono quelle norme che regolano la coltivazione dei canneti e la rimozione delle piante cadenti. Fenomeni che riguardano migliaia di alberi e chilometri di coste. In ballo c’è anche la riqualificazione delle darsene e dei pontili, che per molte Iocalità turistiche del Trasimeno non sono certamente bei biglietti da visita.
«L’istituzione del Parco- dice il sindaco di Magione Giacomo Chiodini – è stata una scelta fondamentale per la difesa e la valorizzazione della qualità ambientale del quarto lago d’Italia. Dopo molti anni però, in un contesto istituzionale, economico e sociale completamente trasformato, caratterizzato da crescenti difficoltà nel reperimento di risorse e da dedicare alla promozione e alla manutenzione del bacino e delle sue pertinenze, è necessaria una rivisitazione profonda delle regole di gestione del Parco».
Secondo Chiodini, che riassume anche le esigenze degli altri colleghi del comprensorio, ci sarebbe da rivedere, per esempio, tutta la regolamentazione che disciplina i canneti, inquadrati nei Prg dei Comuni. «Sarebbe necessario – dice il primo cittadino di Magione – fissare regole certe per la coltivazione dei canneti con tagli periodici della vegetazione, così come sempre avvenuto al Trasimeno, fino all’istituzione del Parco stesso».
Quanto alla segnalazione delle piante e dei rami cadenti sul lago, Chiodini chiede di disporre norme regolamentari per permetterne la rimozione. Bene anche la riqualificazione delle darsene e dei pontili. «Anche in questo caso – conclude Chiodini- bisogna definire regole certe, competenze chiare e risorse sufficienti per un’ordinaria manutenzione di darsene, pontili sponde ed altre aree e pertinenze di pubblica utilità». Dai sindaci anche un’altra raccomandazione alla Regione: «Mettere a punto una serie di bandi da far rientrare nella programmazione comunitaria per la valorizzazione e la promozione della pesca, dei percorsi ciclabili e delle attività sportive ecocompatibili.