Città della Pieve. Associazione Cambiamo “Alta Velocità. Per noi si chiama Chiusi”

by redazione

(comunicato stampa) Se dovessimo valutare da cittadini la possibilità di investire intelligentemente in opere infrastrutturali, in questo caso ferroviarie, utili e fruibili dal cittadino e con costi di realizzazione accettabili, non avremmo dubbi a proporre fra le varie opzioni sul tavolo, quella di utilizzare impianti già in essere perfettamente idonei quali Arezzo e Chiusi. Ma si sa che le scelte che la politica compie talvolta non sono fatte per soddisfare i bisogni primari e mirano più al consenso, al campanilismo e non sempre al buon senso.

Se analizziamo le necessità del nostro territorio ci accorgiamo che oltre al fatto di non essere direttamente servito dai treni AV, lo stesso grida vendetta anche su altri aspetti. Collegamenti lenti malgrado l’ammodernamento dei mezzi, in quanto effettuati servendosi di linee con tracciati non più consoni alle necessità odierne (Chiusi-Siena) o di mancanza delle stesse (Chiusi-Perugia). Pochi treni di media qualità Intercity e Regionali Veloci, i primi sempre meno considerati a livello di mercato ed in piedi fin quando finanziati.

Crediamo che i sacrifici che il nostro territorio (in particolar modo ci riferiamo alla stazione di Chiusi) sta facendo anche in questo periodo per i lavori di manutenzione della linea Firenze-Roma, con rilevanti allungamenti di percorrenza dei pochi treni Regionali e IC che lo servono, debba essere ripagato non da ulteriori futuri tagli o modifiche alle tracce dei treni esistenti ma bensì con un miglioramento generale dei servizi.

Attualmente se vogliamo recarci a Roma dobbiamo subire, almeno fino a marzo, mediamente fra andata e ritorno una maggior durata del viaggio di circa 70-80 minuti.

Vedremo a lavori finiti cosa succederà, ma un territorio a nostro parere deve essere ricompensato per i disagi subiti, non può essere soltanto stare in silenzio e subire opere che vanno a servire sostanzialmente altre realtà territoriali.

Leggiamo poi che all’opzione Creti si sia ultimamente opposto il Governatore della Toscana Giani riproponendo Rigutino. Qua non si tratta di un gioco delle parti, fatto di vittorie simboliche delle scelte proposte, qua si sta parlando della sopravvivenza del nostro territorio.

Ne consegue che sarebbe ora, in un’epoca di scarse risorse, di fare di tutto affinché le stesse siano orientate verso le reali necessità e mirate a risolvere, anche parzialmente, o quanto meno alleviare i grandi disagi nei collegamenti a cui siamo da decenni esposti.

Sarebbe ora di prendere, aldilà delle tifoserie e delle convenienze di bottega, decisioni strategiche veramente utili alla persona qualunque, a chi si debba spostare per lavoro, per diletto o voglia raggiungere il nostro bellissimo territorio.

Occorre investire nelle infrastrutture esistenti rendendole molto più efficienti, consentendo collegamenti rapidi alle eventuali fermate dei treni AV ad Arezzo e Chiusi.

Da decenni si parla di variare il tracciato della Chiusi-Siena permettendo la velocizzazione di una linea ormai secolare e consentendo tempi di percorrenza al passo coi tempi e cioè passando dagli attuali 80 minuti circa ai massimo 50.

Andare o venire da Perugia a Chiusi richiede ancora un cambio di treno, con tempi di percorrenza inaccettabili.

Parliamo di tanti soldi, soldi di tutti. Chiediamo di togliersi i paraocchi e ammettere che siamo in presenza di scelte epocali che potrebbero definitivamente affossarci o dare il via ad un rilancio. Potremmo veramente svoltare investendo in collegamenti efficienti fra le cittadine del nostro territorio, degni di un paese sviluppato.

Gli amministratori dei nostri territori devono opporsi fino all’ultimo a scelte insensate (Creti e Rigutino) e finalmente porre sul tavolo progetti vicini alle persone, che poi potrebbero si servirsi in maniera efficiente dell’alta velocità.

Direttivo Associazione “Cambiamo”

 

 

 

Potrebbe interessarti