Mattia Caciotto “Breve riflessione personale sulla Pievese” 

by redazione

(riceviamo e pubblichiamo) Il 2025 è iniziato con una sconfitta casalinga, amara, per certi versi non preventivabile e che, non nego, fa male. Ma a mente fredda, quello che fa arrabbiare di più sono gli inviti a tirare fuori i soldi, le polemiche non costruttive, il chiacchiericcio contro a prescindere che si sente nemmeno troppo velatamente in giro.

La Pievese, negli ultimi dieci anni ha militato nove stagioni in Promozione e una in Eccellenza e questo, di per sé, basterebbe a gridare al miracolo. Lo dico senza timore di passare per esagerato. Perché la Pievese è espressione di una Città con meno di 8000 abitanti (con altre due società nel mondo dilettantistico), con un tessuto industriale non paragonabile ad altre realtà, con strutture sportive ferme a 40/50 anni fa, lontana dall’epicentro perugino e dai grandi bacini altotiberini, eugubini e ternani.

La Pievese va avanti e si avvia verso il centenario, senza il supporto di nessun sceicco o ricco mecenate. Lo fa grazie ad un gruppo di uomini che sacrifica finanze e tempo per continuare in modo degno questa storia centenaria e per mantenere in vita un settore giovanile che conta 150 iscritti, spinti dalla sola sconfinata passione.

Sarebbe bello mettere da parte le chiacchiere e sostenere ancora di più la squadra della nostra Città verso una salvezza che ora sembra difficile ma al quale la società e i ragazzi credono fortemente.

Non è il momento della pietra al collo. Io ci credo, noi ci crediamo!

Mattia Caciotto

 

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