Chianciano. Le Terme ed il loro futuro al centro dell’attenzione.

by redazione

Il futuro delle terme appare ai cittadini chiancianesi un po’ ammantato di ombre. In questi ultimi giorni si anima e ferve una accesa discussione sul destino sulla storica vocazione termale della cittadina. Gli argomenti sono molteplici: privatizzazione del patrimonio immobiliare in primis e poi i finanziamenti che la regione Toscana concederà al Comune, il piano industriale della gestione che rimane ancora poco noto. La sindaca Torelli assicura sui social “Il termalismo continuerà ad essere parte integrante della nostra offerta” inoltre “ Per fare questo non possiamo rischiare di perdere elementi che riteniamo imprescindibili come il Parco Fucoli, già acquistato dalla passata amministrazione, e il Parco dell’Acqua Santa che intendiamo acquistare e sul quale sarà aperta una discussione sull’utilizzo futuro”.

Quindi con i finanziamenti della regione l’amministrazione acquisterà  gli immobili più strategicamente funzionali ad un rilancio delle attività termali, in modo da non snaturare l’identità del territorio e nel contempo non ferire il giusto orgoglio che i cittadini,  provano nei confronti di un qualcosa che sentono connaturato nel proprio essere

Non c’è motivo di dubitare del massimo impegno che tutta l’amministrazione e la regione Toscana prodigherà per perseguire questo scopo. Intanto si è avverata, almeno in parte, la situazione che in questi ultimi anni veniva definita con una bruttissima parola presa in prestito dalla cucina: “spezzatino”. Parola, ripeto brutta ma efficace per definire lo smembramento del patrimonio immobiliare che gravita intorno al termalismo. Anche il presidente di Federalberghi Daniele Barbetti, pur riconoscendo la necessità di razionalizzare la pletora di immobili patrimonio  delle Terme, auspica e mette i paletti di fronte alla possibilità che  siano privatizzati i beni strategici alla vocazione termale e sanitaria di Chianciano. E si esprime in questi termini: “Non si vendano i beni strategici” e ancora: “ La proprietà pubblica degli immobili chiave non è negoziabile”.

Quindi anche la voce del comparto alberghiero si fa sentire chiara e decisa sull’argomento. Certamente i presupposti affinché tutta la situazione e lo scenario futuro imbocchi la strada del rinnovamento, del rilancio di Chianciano ci sono ma, ogni soggetto sullo scenario progettuale, deve gestire le proprie scelte perseguendo la comune finalità del riposizionamento della cittadina termale nei circuiti nazionali e internazionali delle varie tipologie di turismo. Lasciando comunque il termalismo sanitario in una posizione privilegiata e rispettando la storica vocazione di Chianciano Terme che già nel nome porge la propria vocazione. Queste notizie, come era facile immaginare,  accendono gli animi per riflessioni, polemiche, auspici…Ma a rincarare la dose delle diatribe c’è la lista “Coraggio Chianciano” che nella persona di Roberto Esposito, capogruppo nel consiglio comunale, si oppone allo smembramento del patrimonio immobiliare delle terme : “Ho già pronta un’interrogazione urgente: non si può fare uno spezzatino di Terme di Chianciano e dei suoi beni termali, si deve azzerare tutto.”  E sempre attraverso una interrogazione nel consiglio comunale, Esposito, chiede chiarimenti e rendiconti su alcuni finanziamenti e spese del comune: “Del contributo dei 700.000 euro del ministero a favore di terme di Chianciano, dove c’era anche una compartecipazione del Comune per 50.000 euro, che fine ha fatto quella rendicontazione?”  E da Chianciano è tutto, per ora.

Nunzio Dell’Annunziata

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