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Rassegna. Chirurgie, si cambia. È subito polemica

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Dal GIORNALE DELL’UMBRIA del 20-08-2015

Molto più di un temporale estivo, qui siamo alla tempesta. L’annuncio della riorganizzazione delle chirurgie generali e specialistiche dei presidi ospedalieri di Assisi, Media Valle del Tevere e Castiglione del Lago, decisa con la delibera n. 854 del 06/08/2015 dalla Usi Umbria 1, ha alzato un polverone. Soprattutto nella città serafica. Si va dal sindaco facente funzioni Antonio Lunghi che parla di «golpe» alle «preoccupazioni» avanzate dal Pd assisano.

Ma andiamo con ordine. Con la delibera di inizio mese, la Usi 1 ha ridefinito l’offerta chirurgica in base alle diverse tipologie di attività e alle sedi di erogazione, «al fine di incrementare le attività chirurgiche a complessità medio-bassa per patologie a basso carico assistenziale e di consentire una integrazione di risorse e competenze e con l’Azienda ospedaliera di Perugia». «In particolare – spiega Giacomo Antonini, direttore del dipartimento di Chirurgia della Usi 1 -gli ospedali di Assisi e Pantalla saranno complementari. Ad Assisi il nuovo modello organizzativo prevede la rimodulazione della chirurgia in Week Surgery, con attività chirurgica programmata e degenza inferiore ai cinque giorni, che partirà dal primo settembre 2015 per entrare a regime dal primo gennaio 2016. Sono già stati definiti i protocolli operativi per il trasferimento e i ricoveri urgenti presso la struttura di Pantalla, che sarà deputata a garantire la disponibilità dell’urgenza h24 e delle altre patologie in elezione che non possono essere trattate in degenza breve». Potenziato – scrivono dalla Usi anche il livello di assistenza all’ospedale di Pantalla, con un nuovo modello organizzativo della terapia semi-intensiva che dovrebbe essere operativo dal 1 settembre. Prevista l’attivazione di tre letti monitorizzati nel reparto di degenza chirurgica, con apparecchiature do tate di telemetria, assistenza di personale infermieristico dedicato h 12 e dell’equipe infermieristica^ della divisione nelle ore notturne. È prevista anche una “recovery room” in caso di necessità per l’immediato postoperatorio. All’ospedale di Castiglione Lago, che manterrà l’attuale modello organizzativo, è previsto l’incremento e la diversificazione delle attività chirurgiche, in particolare se la chirurgia mammaria dovesse trasferirsi in una Breast Unit aziendale, la ridefinizione dell’attività chirurgica ortopedica e un aumento dei posti letto. «Questa riorganizzazione delle attività chirurgiche – spiega il direttore generale della Usi 1 Giuseppe Legato-permette una migliore appropriatezza nell’utilizzo degli spazi e delle risorse tecnologiche e di personale e comporterà un riassetto e una mobilità dei chirurghi». Inoltre, in riferimento all’integrazione con l’ospedale di Perugia, il direttore Legato precisa: «Attualmente sono in essere accordi di collaborazione con gli specialisti dell ‘Azienda ospedaliera di Perugia e dell’Università soprattutto per la branca ortopedica e urologica, ma può essere auspicabile prevedere percorsi, protocolli e responsabilità da concordare, anche l’attività di chirurghi dei nostri ospedali di territorio presso l’ospedale di Perugia per i casi più complessi da svolgere in ambiente “protetto”, così come l’accesso di chirurghi di Perugia presso gli ospedali di territorio della Usi 1, al fine di ridurre le liste di attesa per l’offerta chirurgica». Assisi all’attacco. «Si configura come un vero e proprio golpe quello messo in atto dalla Usi 1 nei confronti dell’ospedale di Assisi e di un’intera comunità allargata che comprende non soltanto i cittadini di Assisi, ma anche un comprensorio vasto (sul punto è bene dare uno sguardo a quanto sta accadendo al pronto soccorso di Foligno, vedi il servizio a pagina 18)». A parlare è il sindaco facente funzioni di Assisi, Antonio Lunghi che parla di un declassamento dell’ospedale e uno «smantellamento della C

hinirgia. Un provvedimento che sembra ben orchestrato dall’alto tanto da risultare vergognoso, realizzato in perfetto stile sovietico senza avvisare minimamente le comunità coinvolte, ne tantomeno il sindaco». Lunghi parla di atto «terroristico anche nei confronti del personale ospedaliero». Lunghi, che ha già scritto a Legato «Migliore utilizzo degli spazi e delle tecnologie» Legato, annuncia una mobilitazione « per tutelare i cittadini e i milioni di turisti che giungono ogni anno ad Assisi».