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Rassegna. Anche Perugia “scopre” la rievocazione storica

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CORRIERE DELL’UMBRIA del 29-06-2015 – Autore: Anna Lia Sabelli Fioretti

Intervista all’assessore comunale Severini sul progetto di riportare la città ai tempi di Braccio.

Perugia – Intervista a Teresa Severini – Rievocazione: non nostalgia ma impresa

“Parlandone con perugini di tutte le età mi capita addirittura di sentire in loro un vero giubilo per questo progetto. C’è una grande fetta di popolazione che lo chiede a gran voce perché tra le mancanze di Perugia c’è il legame con il passato, tranne qualche borgo che si è organizzato in autonomia.

A me interessano le finalità del percorso. Nessuna volontà di dividere ma piuttosto sollecitare una sana competizione tra cinque rioni: Porta Eburnea, Porta San Pietro, Porta Sant’Angelo, Porta Santa Susanna e Porta Sole. Desidero ricucire il centro con il contado, un tempo uniti e poi divisi, obiettivo cui penso da parecchi anni, anche prima di diventare assessore; ho in mente una serie di azioni e di studi per far meglio conoscere la storia della città, magari interagendo con l’Università. Abbiamo lavorato con un tavolo di esperti intorno ad un tema pertinente: dopo una lunga preparazione questa è confluita in una Rievocazione Storica della Perugia medievale, e in particolare dell’offerta a Braccio Fortebraccio da Montone della signoria da parte dei maggiorenti della città.

La decisione della reggenza perugina del tempo fu la logica conseguenza della vittoria della Perugia antipapale sulla fazione filopapale ottenuta dall’ esercito comandato da Braccio contro quello agli ordini di Giovanni Malatesta, nota come battaglia di Sant’Egidio, vinta dal condottiero il 12 luglio 1416, Fanno prossimo ricorre il sesto centenario. Non si tratta di una rievocazione volta a mettere in fila per strada delle marionette in costume, ma l’occasione per far rivivere un periodo in cui Perugia è stata grande.

Caso singolare, Perugia, capoluogo di regione, sino ad ora non ha goduto di alcuna rievocazione, come invece è successo in moltissime altre città umbre“.

E’ una lunga, impetuosa e appassionata requisitoria quella di Teresa Severini, assessore alla cultura, in difesa di un evento che dovrà debuttare nel 2016 ed ha trovato molti cittadini favorevoli ma anche parecchi contrari e tra questi anche degli storici e dei “maggiorenti” della città.

C’è chi è prò e chi è contro. Un bei dilemma, per capirlo basta andare su Facebook (Contro la Rievocazione Storica – Perugia è ancora viva) per rendersi conto di come e di quanto l’argomento sia molto sentito in città. Si è persino formato un gruppo che coagula lo “sfavore” denominato Perugia 2020 – Un milione. La Severini parte come una guerriera, con la spada sguainata, perché conosce bene le regole , sa che la miglior difesa è l’attacco.

“La Rievocazione, intanto, porterà nuovi posti di lavoro, creerà movimento per ridare forza all’ai-tigianato perché sono previsti dei mercati in centro e nei rioni con prodotti di eccellenza sia nell’oggettistica sia nell’agroalimentare. Coinvolgeremo anche le scuole, come l’Istituto Ipsia per realizzare i costumi nei corsi di cucito. E anche l’Accademia, il Conservatorio. Ogni rione organizzerà una propria taverna ma dovrà anche potenziare gli esercizi esistenti. Senza imitare le Gaite, intendiamo riportare la vita in strade considerate oggi “buie” e perdo “pericolose“.

Per fare tutto questo verrà usa ta parte del tanto atteso milione di euro del Ministero per Perugia Capitale Italiana 2015? Non dovrebbe essere vietato visto che la Rievocazione si svolgerà dal 9 all’I 1 giugno 2016?

“Assolutamente no. Non so chi abbia sparso questa voce. Sicuramente qualcuno interessato a screditare l’evento a favore dei propri? I soldi della Capitale Italiana, quando e se arriveranno, sono già destinati, e una larga parte andrà per le infrastrutture”.

Avete già un’idea di quanto costerà il progetto? Ci sono dei costumi pronti utilizzabili? Dove troverete i soldi?

“Abbiamo trovato dei costumi purtroppo inutilizzabili per le loro condizioni, e intanto li abbiamo catalogati. Noi, come Comune, soldi non ne abbiamo, si sa. Il budget dell’assessorato quest’anno è di 21 Smila euro in meno rispetto all’anno scorso. Gli sponsor saranno cercati a evento programmato. Pressoché tutte le associazioni cittadine contattate sono entusiaste del progetto”. Gli attacchi pero sono duri. Chi parla di ritorno al passato, chi di soldi buttati dalla finestra perché il capoluogo deve guardare in avanti e non indietro, chi del ridicolo di “mettere i perugini in calzamaglia”. Come risponde?

“Non si tratta di un evento ispirato dalla nostalgia. E’ un campo non coltivato che io voglio arare, per creare un substrato per chiunque abbia voglia di fare impresa. Perché non provare? Detto tutto ciò, una chiusura a priori suona presuntuosa e non attenta allo stato in cui versa la città”.

La Sassaiola, per esempio, appare una proposta assurda. E’ la rievocazione di un fatto criminoso che i perugini vorrebbero dimenticare. Si tratta di lapidazioni, di brutali assassinii. E’ come se in parigini celebrassero l’avvento dell’uso della ghigliottina.

“Si tratta di vedere in che modo verrà riproposta la Sassaiola, che, al contrario, in moltissimi vogliono. Era anche un allenamento alla guerra, alla sopravvivenza. Oggi come oggi si può essere dei sassaioli persino con le parole”.

In che modo procederete con l’organizzazione?

“Intanto abbiamo consegna to alle associazioni di quartiere un progetto di massima e dei formulari nei quali potranno segnalare il loro parere e i referenti. A progetto definito, sarà preparato un business pian ed ognuno farà la sua parte. Non ci sarà solo il corteo storico: nei 3 giorni si svolgeranno mercati artigianali, sfide di poesia, di cucina e di musica. Giochi d’arme e una grande cena lungo corso Vannucci che si concluderà forse con i fuochi d’artificio”.

Perché la Rievocazione non viene fatta nel 2015 con i soldi del Ministero?

“Come ho detto, i 600 anni nel 2016 sono una data ghiotta e danno un senso all’avvio, senza naturalmente coincide re con Umbria Jazz nel periodo. Non andremo a sovrapporre eventi, errore fatto in passato. Cerchiamo di arricchire il calendario turistico”.