Che sulla vicenda dell’Ucraina e sullo scontro internazionale che si è da lì avviato, ci sarebbe parecchio da discutere lo sapevamo. Che le sanzioni alla Russia avrebbero danneggiato notevolmente l’export italiano, secondo partner commerciale, lo sapevamo pure. Che dato che ci dicono che i profughi sono un problema nostro e quindi avremmo potuto dire che la Crimea e l’Ucraina, non sono un problema nostro, lo sapevamo. Ma che l’Umbria ci avrebbe rimesso così tanto ancora non lo sapevamo. Ora lo sappiamo. (r.p)
dal Giornale dell’Umbria di Francesca Petruccioli
Approvata in Regione la mozione di FI e Pd per gli aiuti alle aziende umbre danneggiate
«L’Umbria nel 2014, nonostante il dato complessivo negativo, ha fatto registrare in Russia esportazioni per quasi 91 milioni di euro (-5,7 rispetto al -14% dell’Italia). Nel primo trimestre 2015 l’export regionale ha prodotto un ulteriore calo del 14% verso la Federazione Russa, sempre molto inferiore rispetto a quello che è stato il calo delle esportazioni del nostro paese che registra un meno 25 per cento. I prodotti più colpiti sono frutta e verdura insieme alla carne bovina e suina mentre vino pasta e olio sono esclusi da questi provvedimenti restrittivi».
L’assessore regionale Fabio Paparelli aveva snocciolato numeri ed approfondimenti durante una delle sedute dedicate alla mozione, presentata da Gianfranco Chiacchieroni (Pd) e Raffele Nevi (FI), sulla revoca delle sanzioni alla Russia e sulla necessità io sostenere le imprese umbre danneggiate. Mozione che ieri è stata approvata all’unanimità dal consiglio regionale.
E, fatti due conti in Umbria da 97 milioni di export del 2013 si è arrivati a 78 milioni nel 2015. «Ci sono realtà dell’agroalimentare, del manifatturiero e della moda che stanno scontando pesantemente questa situazione – avevano detto Nevi e Chiacchieroni – con una mancata crescita dell’export umbro che Confartigianato stimata nell’ordine del 1,5 per cento».
Dopo gli eventi dell’Ucraina, l’Europa ha attivato misure e sanzioni contro la Russia, che hanno prodotto effetti anche sulla nostra economia. L’interscambio commerciale tra l’Unione europea e la Russia nel 2013 aveva superato i 320 miliardi di euro, 214 miliardi di esportazioni russe e 106 miliardi di importazione dall’Unione europea.
L’Italia è il secondo partner commerciale della Russia in Europa, preceduta solo dalla Germania. Nel 2014 gli scambi commerciali tra Ita lia e Russia erano pari a 26 miliardi di euro: 9,5 di esportazioni dell’Italia verso la Russia e 16 miliardi di beni importati m Italia dalla Russia. L’export italiano ha subito un calo per effetto di queste sanzioni del 12 per cento rispetto all’anno precedente i primi mesi 2015 confermano questo trend negativo. Con la mozione si chiede alla Commissione europea di istituire un fondo speciale tra gli Stati mèmbri al fine di ammortizzare parzialmente o totalmente le ingenti perdite riscontrate dagli imprenditori colpiti dalle contromisure russe alle sanzioni. E di continuare a monitorare l’impatto delle sanzioni sul tessuto produttivo regionale e sostenere mediante bandi regionali, a fronte delle spese sostenute, le imprese umbre.