(Comunicato Stampa) Premesso che la situazione della rete acquedottistica in Umbria è la stessa in tutta Italia con tubazioni fatiscenti, inadeguate, vecchie e non sicure.
Nelle Interpellanze rivolte prima al Comune di Piegaro e poi all’Unione dei Comuni del Trasimeno abbiamo posto l’attenzione su due problematiche che riguardano Umbra Acque:
1 La situazione di abbandono in cui giace la partecipata,
2 Rete idrica in condizioni “precarie”, presenza di tubazioni Cemento Amianto
Dalla relazione del Presidente di Umbra Acque in data 1/12/17 risultano dati allarmanti.
Umbra Acque serve 38 Comuni, una popolazione di 500.000 persone
Investimenti Insufficienti, 15 milioni di Euro, di cui solo 3 milioni per la manutenzione ordinaria,
Perdite al giorno di acqua che raggiungono il 52% ( 159.000 m3 giornaliere )
18 Milioni di Euro di debito verso le Amministrazioni Comunali per i canoni di affitto
Aumento di costi per fornitura di acqua e con lavori di manutenzione dati in appalto a ditte esterne
Mancanza di manutenzione delle sorgenti che “ stanno a monte” (quindi soggette a meno inquinamento) e dei serbatoi di rilancio.
Per quanto enunciato Umbra Acque è una partecipata in cui i Comuni che detengono il 60% devono riprendere il ruolo di predominanza sul privato ACEA 40% altrimenti il rischio concreto nel brevissimo futuro sarà quello di avere il servizio idrico integrato nelle mani di privati e non più pubblico.
Al comunicato stampa di Umbra Acque a poche ore dall’uscita sugli organi di informazione della nostra Interpellanza sulla rete acquedottistica e del pericolo della presenza nelle “nostre” tubazioni di Cemento e Amianto rispondiamo:
-Dei 7.000 Km di rete idrica dei 38 comuni la percentuale di tubazioni di cemento amianto sulla rete sono meno del 5%, ossia 350 Km..e sono pochi!! ? Che la sostituzione di tale materiale ha priorità nel piano delle sostituzioni ( circa 5 Km/anno) vuol dire che per bonificare il tutto ci vorranno almeno 70 anni!!
-Per quanto concerne gli utenti, non c’è nessuna evidenza che le fibre di amianto siano dannose nella fase di digestione e che la questione viene monitorata costantemente.
Vogliamo ricordare che l’Asbesto è uno dei più potenti agenti cancerogeni conosciuti in medicina che provoca il Mesotelioma ( tumore del mesotelio).
E’ vero che non esiste un valore limite su base normativa per fibre idro-disperse di amianto e una correlazione causa-effetto, ma questo non vuol dire abbassare la guardia, ma anzi bisogna prevedere ulteriori e serie campagne di monitoraggio e verifiche oltre che bonificare. “ Esistono mesoteliomi pleurici ma anche quelli peritoneali, segno evidente che le fibre di amianto possono superare la barriera intestinale”Centro di ricerca sul cancro Istituto Ramazzini di Bologna.
L’acqua potabile non viene usata solo per bere, ma anche in cucina, lavaggio di superfici, quindi ci sono quantità di acqua che evaporano e potenzialmente producono fibre aereodisperse che possono essere inalate.
Altra domanda, in che modo la situazione viene monitorata costantemente e da chi?
La non aggressività delle nostre acque e la formazione di carbonato di calcio e magnesio fa in modo che non vengano rilasciate le fibre.
L’indice di aggressività dipende anche da altri fattori, temperatura, ossigeno, solidi disciolti, velocità dell’acqua ma anche da rotture e riparazioni.
Sul monitoraggio analitico della conta delle fibre.
Bisogna investire in apparecchiature analitiche sempre più complesse, innovative e sofisticate, per raggiungere limiti di rilevabilità analitica sempre più bassi e per determinazioni qualitative di inquinanti sempre nuovi.
Per quanto concerne i lavoratori di Umbra Acque coinvolti nelle attività di bonifica, il rischio è valutato basso.
Ci piacerebbe sapere quale dotazione viene data ai lavoratori che intervengono nelle rotture/riparazioni delle tubazioni di cemento e amianto, visto che dovrebbero usare tute pressurizzate e maschere speciali .
L’ultima affermazione “non c’è alcun rischio né per la potabilità dell’acqua, né per la salubrità dell’aria”
Riteniamo per le argomentazioni sopra citate tale affermazione sia molto azzardata e alquanto inopportuna.
Quindi invitiamo Umbra Acque, Comuni e Regione Umbria ad individuare con precisione ed in tempi rapidi la presenza di tubazioni in cemento e amianto e avviare un piano per la loro bonifica;
allo stesso tempo Chiediamo l’intervento degli organi preposti alla tutela e salvaguardia della salute dei cittadini, ARPA e USL a fare i relativi controlli.
La salute pubblica, di Tutti Noi, deve essere una priorità da anteporre a qualsiasi altra cosa e chi gestisce il servizio idrico integrato insieme a tutte le Istituzioni pubbliche devono analizzare in modo serio tale criticità e possibilmente risolverla.
Gruppo Consiliare
Civicamenteadessopiegaro
Il Capogruppo
Augusto Peltristo