Sanità. Il Sindaco Risini risponde a Fanfano, che risponde.

by redazione

QUESTO CHE SEGUE E’ IL COMMENTO DEL SINDACO RISINI SU FACEBOOK ALL’ ARTICOLO DEL CORRIERE PIEVESE

“Il Direttore generale Ciotti, come specificato in tutte le comunicazioni, è venuto per un sopralluogo, necessario a prendere atto personalmente dell’attuale, difficile, situazione dei nostri servizi sanitari e confrontarsi con il Sindaco relativamente alle problematiche e alle necessità del territorio. È evidente che, per serietà, non poteva esprimersi su una situazione relativa ad un incarico affidatogli da neanche venti giorni. Non si tratta semplicemente di decidere e organizzare i servizi della nostra sola città, ma di considerare l’intera rete organizzativa regionale.

Segnaliamo infine, che dalla mozione presentata dal nostro Gruppo di Maggioranza “Liberamente”, che facciamo presente al direttore di questo giornale essere espressione di una Lista Civica, nè “di destra” nè “di sinistra”, la presenza del progetto di partenariato pubblico-privato per la realizzazione di un centro specializzato in protesi articolari c’è eccome, può trovarla nell’atto, al punto che elenca le necessità espresse dal Sindaco Risini per la nostra città, confermate anche all’incontro con la Presidente Stefania Proietti. Esigenze progettuali che il Sindaco ha ribadito in tutte le sedi, non ultima proprio all’incontro con il Direttore generale Ciotti.

Fausto Risini

QUESTO CHE SEGUE E’ LA RISPOSTA DEL CORRIERE PIEVESE AL COMMENTO DI RISINI

Nella pagina facebook del Corriere Pievese è comparsa, fra i commenti, una risposta del sindaco di Città della Pieve, Fausto Risini, ad un articolo a mia firma. Crediamo, data la rilevanza dei problemi, per il nostro paese, che queste parole meritino di ritrovarsi anche in un giornale on line che poi le tramanderà magari anche ai posteri. Le osservazioni che avevo fatto riguardavano l’assenza di notizie su quanto emerso nell’incontro con il direttore della USL e un riferimento al progetto di un servizio pubblico/privato che era stato tolto dalla mozione approvata in un recentissimo consiglio comunale dalla maggioranza e dal PD, con l’astensione della lista “Cambiamo”.
Da questa risposta si può rilevare che pur essendo certamente informato delle principali problematiche di quest’area e dell’ex ospedale di Città della Pieve, il direttore Ciotti non si è sbottonato con il sindaco. Punto.

Sempre da questa risposta si può ricavare che pur essendoci stato un recente consiglio comunale in cui era stata votata una mozione della maggioranza con un emendamento del PD, senza nessun riferimento ad un servizio di riabilitazione pubblico privato (simile al Prosperius di Umbertide), nel colloquio si è fatto riferimento anche a questo. Ma allora viene  da chiedere, qual’è il senso delle discussioni in consiglio comunale?

C’è poi nella risposta una ciliegina che merita attenzione. Risini si rivolge al direttore del Corriere Pievese sottolineando che la lista “Liberamente” è una lista civica e non di destra. Questo tentativo di precisazione poteva valere nei preliminari delle elezioni del 2019, poteva valere nella campagna elettorale di quelle elezioni, nel voto di quelle elezioni, quando anche io ho votato per quella lista e per interrompere 70 anni di monopolio della sinistra che aveva esaurito, da decenni,  la sua spinta propulsiva (ho fatto nel 1999 e nel 2004 due liste civiche). Poteva valere anche nelle settimane immediatamente dopo quel voto, quando  se fosse stata una vera Lista Civica si sarebbe dovuta costituire in soggetto politico formale, con i suoi iscritti, i suoi organismi dirigenti, programmi ed iniziative pubbliche. Una lista civica non può mai essere una monarchia assoluta. Sono due dna incompatibili. Come succede in una democrazia semplice anche se locale.  Ma dopo cinque e quasi sei anni di esperienza, oggi parlare di lista civica fa ridere, e non ce la possiamo raccontare, tra noi,  avendo entrambi i capelli bianchi. Del resto le elezioni ultime, quelle del 2024, sono state chiare. Gli elettori che non erano di destra e che avevano creduto a qualcosa di civico ed autonomo,  sono andati altrove. e ne sono mancati all’appello più di 600. E per la prima volta nella storia di Città della Pieve, il sindaco è stato legittimamente, e sottolineo legittimamente eletto, in base alla legge elettorale maggioritaria. Ma la maggioranza dei cittadini pievesi non l’ha votato.  E anche questo, nei comportamenti,  qualcosa dovrebbe suggerire.

Per concludere. La situazione dei servizi sanitari a Città della Pieve è ormai abbastanza compromessa. Le responsabilità vanno ben oltre il 2017, di cui si parla ricordando la chiusura dell’Ospedale.  Le prime mosse di questa nuova giunta regionale,  proprio a partire dalla sanità,  non sono rassicuranti. Ma qualcosa si può e si deve fare. E’ del tutto evidente che l’unità dei pievesi e dei suoi rappresentanti è base fondamentale. Ma per farlo bisogna che tutti s’impegnino seriamente e con lealtà Mettendo, almeno in questo caso, in un angolo, la propaganda.

Gianni Fanfano

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