Il titolo è “solo” la conclusione di tre giorni intensi, vissuti all’insegna dello spirito di gruppo e della sana competizione. Una vittoria costruita giorno per giorno, arrivata quasi all’improvviso, quando nessuno se lo aspettava. Una vittoria sudata, dopo un agguerrito testa a testa tra i migliori gruppi della LIS. Una vittoria che mancava da troppi anni. Potrei concludere velocemente, farla breve. E invece no, voglio raccontarvi nel dettaglio questi tre giorni e cercare di farvi provare le emozioni vissute sui campi di gara.
Venerdì scorso la 43esima Parata Nazionale della Bandiera, organizzata dalla Lega Italiana Sbandieratori assieme al gruppo di Gallicano, si è aperta con la gara di Singolo Tradizionale; una sfida combattutissima dove niente è scontato. Sono entrata in campo con la consapevolezza di avere nelle mani un bel numero e il desiderio di salire sul podio. Lo stavo facendo non solo per me, ma per tutto il gruppo che mi sostiene e crede nelle mie capacità, forse più di quanto ci creda io stessa. Ed è stato argento! Vincere quella medaglia è un sogno che si realizza e farlo condividendo il podio con due grandi amici e campioni è ancora più bello. Permettetemi di dedicare il risultato a mia sorella Lorenza che, forse, passa sempre un po’ in sordina rispetto a me ma che negli anni mi ha aiutata a crescere in tutte le gare: è anche grazie a lei se oggi siamo così competitivi in tutte le specialità.
Alla soddisfazione per il singolo si è aggiunta la conquista del titolo di miglior rullante d’Italia per il nostro Niccolò. Sappiamo tutti che con quel rullante in mano sai fare magie e ci tengo a ringraziarti pubblicamente per tutte le gare di singolo che hai accompagnato magistralmente in questi anni.
La giornata del venerdì sarebbe potuta finire così, e invece ci siamo regalati un’altra grandissima soddisfazione: un terzo posto nella gara di Piccola Squadra conquistato da me e mia sorella (alla sua prima medaglia in questa specialità) insieme ai nostri esperti compagni Alessandro e Andrea. È stato un risultato che mai ci saremmo aspettati alla vigilia delle gare. Per questioni lavorative infatti, la Piccola è stata la gara che ha sofferto di più e non abbiamo potuto provare quanto avremmo voluto. Tuttavia, è nelle difficoltà che il nostro carattere vincente è venuto fuori e ci ha permesso di portare a termine una gara quasi perfetta.
Il primo giorno si è chiuso dunque, e siamo andati a letto pieni di soddisfazioni, con tanta voglia di continuare a fare bene; ce lo meritiamo per tutto l’impegno che abbiamo dimostrato fino ad ora. Ce lo meritiamo, per tutto quello che il gruppo ha passato in questi ultimi anni.
La giornata del sabato si apre carica di aspettative per la gara di Coppia Tradizionale. Entro in gara insieme ad Alessandro; questa è forse la specialità che abbiamo provato di più e ormai siamo un duo ben costruito e affiatato. Purtroppo però non sempre riesce tutto alla perfezione e qualche errore di troppo ci costringe ad accontentarci di un comunque onorevolissimo quinto posto. Mi permetto una piccola parentesi per ringraziare Alessandro che continua ad impegnarsi al massimo in tutto quello che fa nonostante sia ormai arrivato a quasi 40 anni di gruppo. Sappi che sei un grande esempio per tutti noi. E non pensare troppo a questo risultato ma continua così. Sono sicura che ci regaleremo tante altre soddisfazioni insieme!
La mattinata del sabato finisce e lascia il posto ad un pomeriggio carico di tensione: tocca all’ Assolo Musici, gara sentitissima all’interno della Lega e del nostro gruppo. I ragazzi si sono preparati tanto e sono consapevoli di aver creato una canzone e una manovra da sogno. Quest’anno schieriamo Niccolò Barbino con il suo rullante; Diego Tassini, Letizia Menichetti, Edoardo Verdacchi e Tommaso Nocchi per i tamburi; Francesco Sarri, Leonardo Ambrosi, Luca Stampachiacchiere, Lorenzo Rossi e Cristian Moroianu per il settore chiarine e Leonardo Rampi come gonfaloniere.
È la prima volta per Tommaso e Leonardo, i volti di tutti sono tesi ma i nostri ragazzi scendono in campo e suonano in maniera fantastica. È una prima manche da urlo. Qui abbiamo giusto un po’ di pausa per emozionarci, abbracciare i nostri musici e attendere l’annuncio dei finalisti di questa specialità che si giocheranno il tutto per tutto nella seconda manche. Impossibile che i nostri vengano esclusi, ma non si può mai sapere… L’attesa snervante lascia il posto alla soddisfazione per l’accesso in finale, adesso è il momento di dare il massimo, ancora una volta. Durante la seconda manche i ragazzi tirano fuori il meglio di loro stessi riuscendo a commuovere tutti noi che siamo stati a bordo campo ad incitarli e cantare la canzone seguendo il loro ritmo. Siamo convinti di una possibile vittoria, ma la gara musici è sempre molto particolare e gli esiti non sono mai scontati. I nostri ragazzi sono andati disperatamente a caccia dell’oro. Purtroppo, non riescono a salire sul gradino più alto per pochissimo; arriva comunque un bellissimo argento che fa onore alla tradizione del nostro gruppo nell’Assolo Musici. Siate fieri del risultato e continuate a crederci perché, ne sono convinta, siete i migliori e sono sicura che riuscirete a dimostrarlo sul campo.
È la fine del secondo giorno e la sera del sabato inizia ad assumere strane sfumature. Nell’aria c’è un senso di pesante consapevolezza, comincia a insidiarsi nella mente di tutti noi un pensiero: ci stiamo giocando il titolo di Miglior Compagnia d’Italia. A cena siamo lì, stretti l’uno con l’altro a fare i conti; stiamo iniziando a realizzare che possiamo realmente farcela ma per riuscirci occorre una gara di Grande Squadra perfetta. Dobbiamo staccare i nostri avversari che si trovano ad una manciata di punti da noi e ci stanno col fiato sul collo.
La domenica mattina si apre dunque carica di tensione. Siamo pronti ad entrare nel quadrato di gara per compiere una grande impresa. Il nostro gruppo ha dominato per anni in questa specialità, basti pensare che dal 2013 al 2019 ci siamo sempre piazzati nei primi due gradini del podio, 4 volte su quello più alto. Ma da allora sono cambiate tante cose e tanti volti. È la prima volta per i fratelli Giulia e Davide Chionne e la seconda per Viola Bellucci e Simone Lupini che, sotto la guida di Matteo Scargiali e insieme ai più esperti Massimo Baffoni, Andrea Masini, Alessandro Parbuono, Lorenza De Somma e la sottoscritta regalano a Città della Pieve una gara bellissima e senza bandiere stese. Una gara come non si vedeva da diversi anni, troppi ormai. Usciamo dal quadrato coi volti pieni di soddisfazione ed emozione, ma con la consapevolezza che bisogna aspettare e sperare. Altri gruppi hanno portato bellissime gare e l’enorme cambio di regolamento approvato quest’anno ci rende impossibile ogni pronostico sulla nostra posizione finale. L’attesa si fa snervante, la soddisfazione di aver fatto una grande gara si mescola con la paura di non aver fatto abbastanza, di essere arrivati a un soffio dalla vittoria.
Lo speaker annuncia la terza e la seconda posizione. Noi non ci siamo ma i nostri avversari sì. Ecco, qualcuno di noi inizia a pensare che sia finita, qualcuno inizia a spogliarsi, qualcun altro continua a crederci…e succede davvero: Città della Pieve è Campione d’Italia di Grande Squadra. Vedere i volti dei miei compagni trasformarsi da pura tensione in urla di gioia è qualcosa di magico, e il risultato porta con sé una consapevolezza pesante: siamo matematicamente il miglior gruppo d’Italia, nessuno può più strapparci il titolo. Neanche il tempo di realizzare questo pensiero che arriva l’annuncio che tutti aspettavamo, che tutti volevamo fortemente: Città della Pieve è la Miglior Compagnia d’Italia. La gioia è negli occhi di ogni singolo membro del gruppo, dai più piccoli ai più grandi. Ed è ogni volta così, come se fosse la prima, anche per i più esperti.
È la terza volta che Città della Pieve conquista il titolo di Miglior Compagnia, forse la più inaspettata. L’ultima volta che riuscimmo in questa grande impresa, nel 2016, ero ancora una ragazzina; felicissima per la vittoria ma all’oscuro di tutto il duro lavoro di preparazione e di gestione del gruppo necessario durante tutto l’anno per ottenere questi risultati in aggiunta ai già onerosi impegni di prove e uscite. Adesso anche io, da membro del consiglio, mi rendo conto di tutti i sacrifici che fanno il Consiglieri, i Responsabili dei vari settori, gli Istruttori Musici e i Maestri di Bandiera per gestire il
gruppo e studiare nei minimi dettagli ogni singola gara. E allora voglio ringraziare tutti coloro che, prima di me, si sono impegnati per far crescere questo bellissimo gruppo. È incredibile come una vittoria, una frase di pochi secondi, possano ripagare anni di sacrifici e spronarti a continuare a dare il 100% per questa fantastica realtà.
Questa è una vittoria di squadra, una vittoria di tutti: sia di chi è sceso in campo che dei nostri innumerevoli supporters che ci hanno fatto vivere tre giorni bellissimi. Giorni che ricorderemo per tutta la vita. E spero sia solo l’inizio di una grande rinascita del nostro gruppo, che ha affrontato momenti difficili ma ha saputo rialzarsi come mai avrei sperato. Come la fenice, il gruppo risorge dalle sue ceneri e torna a volare alto, altissimo.
Grazie ad ognuno di noi: CITTA’ DELLA PIEVE È SUL TETTO D’ITALIA.
Giorgia De Somma
Si ringrazia Filippo De Fabrizio per l’aiuto nella stesura dell’articolo