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Sanità. Nomine direttori. Volano i piatti nel Pd. 5 consiglieri ” Scelte di conservazione”

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Dopo la nomina di Orlandi alla direzione dell’assessorato e di Casciari alla USL più grande, imposta in Giunta dalla Marini, ma soprattutto con l’assenza significativa dell’assessore Barberini, nel gruppo Pd in consiglio regionale volano i piatti.

Cinque consiglierei regionali, considerati della corrente del sottosegretario Bocci prendono una posizione che non si presta a fraintendimenti. “Scelte di conservazione, forzatura, provocatoria la nomina di Orlandi all’assessorato” questi alcuni dei passaggi.

 Ecco cosa dicono Brega, Forzi , Barberini, Smacchi, e Guasticchi.  Ieri nette la vicenda umbra è arrivata anche a Roma e si è parlato a lungo di sue dimissioni dell’assessore. .

“Prendiamo atto della forzatura in merito alle nomine dei direttori della sanità regionale e riteniamo che la direzione in cui si sta andando non è certo improntata al rinnovamento auspicato e richiesto dai nostri elettori”.

“In momenti come questi – spiegano – il metodo da utilizzare dovrebbe essere quello di una maggiore condivisione, in grado di portare a delle scelte che ri spondano a quell’esigenza di rinnovamento e discontinuità richiesta dalle aspettative e dalle necessità dei cittadini. La strada che si vorrebbe imboccare a Palazzo Donini è invece un’altra, con scelte improntate alla conservazione e alla continuità. In questo contesto spiegano i consiglieri – rimaniamo disponibili al confronto per assicurare il governo regionale, facendoci allo stesso tempo portatori di istanze di cambiamento vero. E’ proprio questa necessità che intendiamo ribadire, non facendone una questione di nomi ma ponendo l’attenzione sull’approccio ad un settore che tocca da vicino i bisogni dei cittadini. Gli umbri infatti non sono interessati a queste beghe ma vogliono che i rappresentanti eletti costruiscano un modello di sanità in grado di rispondere ai loro bisogni”. “In questo contesto non possiamo poi evitare di citare il caso Orlandi, nomina decisa dalla giunta regionale in nottata, nonostante l’assenza dell’assessore alla Sanità. Questo nome pur riconoscendo le sue qualità, non corrisponde certo all’auspicato rinnovamento e alla discontinuità necessaria”.