Home Argomenti Politica Sanità. Dopo Batino anche Scricciolo alza il tiro contro la Regione

Sanità. Dopo Batino anche Scricciolo alza il tiro contro la Regione

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Il Sindaco di Città della Pieve, Fausto Scricciolo, torna a chiedere che i servizi sanitari nel territorio Pievese e nell’Area del Trasimeno siano alla pari con quelli erogati nel resto della regione “i cittadini in quest’area hanno gli stessi diritti del resto dell’Umbria, ma un trattamento diverso”.

A seguito primo pronunciamento del Consiglio di Stato che ha concesso la sospensiva sul ricorso presentato da Usl e Regione avverso alla sentenza del TAR che disponeva la riapertura del Pronto Soccorso di Città della Pieve, il sindaco afferma che “Dopo l’assurda decisione di rinunciare all’ospedale unico del Trasimeno,  maturata tra il 2012 e 2013, ad oggi in questo territorio non è stato realizzato alcun intervento di potenziamento dei servizi esistenti che risultano al momento ridotti”.

La Regione, spiega il sindaco, aveva assunto impegni formali e pubblici per una riqualificazione generale, sicuramente non in grado di compensare la perdita dell’Ospedale Unico, ma che avrebbe almeno attenuato l’accantonamento di quel progetto. E invece gli interventi previsti stanno subendo ritardi di natura amministrativa e procedurale non imputabili a volontà politiche, ma che causano un peggioramento della qualità del servizio. Nel frattempo sono stati chiusi il reparto di Medicina, la Neurologia ed il Pronto Soccorso di Città della Pieve. Non sono altresì aumentati i posti letto per acuti al Trasimeno la cui implementazione ci era stata prospettata in una logica di decongestionamento del Santa Maria della Misericordia e di razionalizzazione dei servizi.

“Per quanto ci riguarda a Città della Pieve – conclude il sindaco –  solamente dopo criticità e forti contrasti si è riusciti a migliorare la funzionalità del punto di emergenza/urgenza con la trasformazione in Primo Soccorso e il ripristino del servizio di seconda ambulanza.
Adesso si chiede che tutti gli impegni assunti, ivi compresi il potenziamento e l’ampliamento dei servizi e delle diagnostiche vengano comunque portati rapidamente a conclusione, a prescindere dalla sentenza definitiva del Consiglio di Stato (26 luglio) che ci si augura voglia comunque veder confermata a Città della Pieve la presenza di un Pronto Soccorso efficiente a presidio di un’area distante dai Dipartimenti di Emergenza Urgenza (DEA) più vicini”.

Ufficio Comunicazione del Comune di Città della Pieve