Dunque, nella recente Festa Regionale del Pd, che si è svolta a Castiglione del Lago, era stato messa all’ultimo giorno, quasi fuori programma, una iniziativa sul tema della “smart city”. Quel tema fu trasformato, grazie alla massiccia presenza di amministratori locali e cittadini dell’area del Trasimeno e della vicina Toscana, in una ferma richiesta di nuovi collegamenti della zona con le aree metropolitane di Roma e di Firenze, con lo spostamento dell’asse dei trasporti dell’Umbria, dalle Marche alla Toscana, ed all’Umbria occidentale, dove passano le grandi vie di comunicazione. . Il segretario regionale del Pd, Leonelli non c’era, c’era l’assessore Chianella che parlò per molto tempo di un problema, assai assillante per questa nostra zona, come quello della FCU.
Fu detto anche che il voto del consiglio regionale umbro che aveva, solo un anno dopo, sconfessato l’accordo fra Regione Toscana e Regione Umbria sulla stazione della “Media Etruria” non era alternativo alle proposte fatte da questa zona di confine per avere almeno un paio di fermate dell’Alta Velocità a Chiusi.
Ma evidentemente per molti l’Umbria finisce a Capanne, per cui hanno sorpreso le dichiarazioni fatte alla stampa nei giorni scorsi, da Leonelli che tornando sul tema dice “Umbria allacciata all’Altavelocità senza se e senza ma” e fin qui nulla da obbiettare si tratta evidentemente dell’aut aut di qualcuno che può farlo. Ma poi aggiunge “Da consigliere regionale sono stato a luglio il primo firmatario di una mozione su alta e media velocità che ha raccolto l’adesione di altri colleghi anche di opposizione e, in aula, l’unanimità. Si chiedeva, in quel documento, e si chiede, tra l’altro, un impegno della giunta sull’arretramento del Frecciarossa, sull’attivazione di un Freccia sulla tratta Terni, Perugia, Milano, sulla fermata del Frecciabianca a Spoleto, sul rafforzamento del servizio Frecciabianca (orari e collegamento) tra Roma e Terni”. E poi la solita conclusione sulla FCU.
Tutto legittimo. Forse andrebbe ricordato, qualche aspetto tecnico, tipo che l’alta velocità, tra le tante esigenze ha bisogno dei treni e i treni dell’ alta velocità hanno bisogno anche di appositi binari e linee, proprio per fare l’alta e non la bassa velocità, e che queste cose a Perugia e nelle altra zone citate non ci sono. Certo sono quisquilie di fronte al “senza se e senza ma”. Ma quello che a molti indigna , è la totale assenza di ogni riferimento non solo all’unico progetto serio per collegare Perugia e l’Umbria alla vera alta velocità, ferroviaria, viaria e perché no, dopo i tanti solidi spesi inutilmente a San’Egidio, anche aerea. Il totale silenzio, verso una delle proposte più qualificanti e più condivise, a livello interregionale e nazionale, che dovrebbe essere guardata con attenzione, anche solo per un interesse elettorale, visti i tempi incerti che corrono e i malumori che si avvertono.
Questi comportamenti, che si aggiungono, nella storia recente e passata, a diversi altri, hanno anche un’altro effetto. Ci fanno, sempre più spesso, venire in mente una domanda. Ma noi, che ci stiamo a fare in Umbria? (g.f)