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Pieve Nostra 1964: il carnevale dei ragazzi, il piano regolatore, nasce il Castello, don Volpi e l’ipogeo etrusco

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Ci scusiamo. Alcuni messaggi ci hanno ricordato che avevamo promesso di uscire ogni settimana con la “ripubblicazione” di Pieve Nostra. Cercheremo di mantenere l’impegno. Anche se il Corriere Pievese può essere interessante, crediamo, anche se tardano le pubblicazioni di “Pieve Nostra”. Anno succoso il 1964 e pieno di spunti interessanti. La notizia dell’anno, per sdrammatizzare, diciamo che fu il matrimonio del nostra caro dottore pievese per antonomasia. Si sposa a Perugia Domenico Bartolini, che presiedeva da poco la Associazione Turistica, editrice del giornale e vivace associazione cittadina.
Ma il 1964 è anche l’anno in cui viene presentato il progetto del primo  Piano Regolatore Generale.E’ il disegno della futura Città della Pieve. Gli indirizzi lì contenuti sono quelli che hanno dato il volto attuale alla nostra città. Dove far crescere la nuova edilizia, la strade, le zone per l’industria, le diverse tipologie di agricoltura. Intervento significativi di correzione verranno negli anni 70, soprattutto per quanto riguarda le politiche verso il centro storico, ma li vedremo quando pubblicheremo i numeri relativi a  quel periodo.

Il 1964 è anche l’anno in cui ufficialmente e concretamente parte l’avventura dei moderni terzieri, delle rievocazioni storiche e della riflessione sul ruolo che possono avere anche sullo sviluppo del turismo. Si costituisce, infatti,  il primo consiglio del Terziere Castello, si presenta il suo primo corteo alla “Festa del Pievese Lontano” e si ripropone come figura importante per valorizzare questi temi Ernesto Ciarapica, che dovremmo ricordare e valorizzare di più, almeno noi che ci occupiamo di storia pievese di questo tribolato ma affascinante novecento cittadino.

Ci sono i soliti, interessanti richiami alle nascite, alle morti ed ai matrimoni, ma quello che vogliamo segnalare, in giorni in cui l’età etrusca ed i suoi reperti dominano la scena non solo locale, l’articolo di don Volpi sull‘ipogeo etrusco che lui ritiene esserci ed essere stato interrato proprio sotto le prime curve che da Città della Pieve scendono a Ponticelli. Sarà un tema su cui tornerà anche in articolo successivi. E noi pure.

(g.f.)

corrierepievese@gmail.com