Home Rubriche Il punto di vista del direttore Parte l’Unione dei Comuni del Trasimeno. Carta importante o ennesima occasione persa?

Parte l’Unione dei Comuni del Trasimeno. Carta importante o ennesima occasione persa?

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Gli attuali otto sindaci dei Comuni ricompresi nel cosiddetto comprensorio del Trasimeno, che comprende i comuni rivieraschi ma anche quelli di collina non confinanti con il Lago e cioè, Castiglione del Lago, Città della Pieve, Magione, Paciano, Panicale, Passignano, Piegaro e Tuoro, si sono incontrati a Isola Maggiore per siglare l’atto ufficiale di nascita della Unione dei Comuni del Trasimeno. Nell’occasione era presente anche la Presidente della Giunta Regionale Catiuscia Marini insieme ad alcuni dei maggiori dirigenti regionali cui fanno riferimento le linee di finanziamento regionali e comunitarie utilizzabili nei prossimi anni.

Non è la prima volta che, dopo la costituzione della Regione, la realtà politica ed istituzionale di questa zona tenta di darsi degli strumenti di aggregazione in modo da qualificare i propri compiti istituzionali e di aumentare il potere contrattuale e di progettazione nei confronti degli altri livelli istituzionali a cominciare dalla Regine e dalle Agenzie di servizio dei vari settori.

La prima volta fu addirittura alla metà degli anni settanta del secolo scorso quando si diede come strumento un Consorzio che si sarebbe dovuto occupare di tutte le deleghe che in quel momento lo Stato delegava alle regioni appena nate e queste a loro volta delegavano ai comuni. In quel caso lo stop venne dalla Regione e dal sistema politico che non erano  maturi a cambiamenti troppo avanzati e profondi della macchina pubblica.

Poi nel corso degli anni ottanta fu lanciato il Progetto Integrato Trasimeno che voleva costituire il raccordo progettuale e finanziario di tutti gli interventi regionale rivolti all’area del Trasimeno. Ma in questo caso sia i comuni che la Regione non seppero trovare le leve giuste per portare aventi quei progetti realmente innovativi e positivi che servivano.

Negli anni novanta, nel quadro già allora proposto di superamento delle province si arrivò anche ad una ipotesi legislativa di “Circondario” per questa zona, che avrebbe dovuto in pratica costituire l’unico livello intermedio e sovracomunale sotto la Regione.

Infine negli ultimi anni prima della loro crisi e del loro superamento fu la Comunità Montana “Monti del Trasimeno” cui fu affidato il compito di rappresentare  e svolgere  funzioni di coordinamento e valorizzazione dei comuni del Lago e non solo.

Ma il vero banco di prova dell’aggregazione di quest’area è stato il tema ospedali. all’inizio di questo secolo, dopo decenni di tira e molla, due comuni importanti e decisivi (Città della Pieve e Castiglione del Lago)  sede di ospedali firmarono un protocollo per la realizzazione di un ospedale al confine dei loro territori. Non se ne fece niente. Due anni fa sette comuni ( senza il consenso di  Città della Pieve ) hanno firmato un altro documento che sanciva non solo la fine ufficiale dell’ospedale unico comprensoriale, ma anche quella di ciò che restava dell’ospedale pievese. Scrissi che quella era la pietra tombale del cosiddetto Trasimeno come entità politica e amministrativa. Mi piacerebbe essere smentito. Ma le cose importanti si costruiscono su cose importanti , non sulle “pinzillacchere”.

foto isola

Oggi siamo in una fase diversa, c’è una ipotesi di nuovo assetto di poteri. Si pensa, a livello regionale,  ad un  gestore unico del servizio idrico e di quello dei rifiuti. Si pensa ad un unica azienda sanitaria, unico soggetto per il turismo, si pensa soprattutto ad una prossima legislatura che potrebbe  ridurre e accorpare le Regioni. E le nostre popolazioni sono fortemente interessate al rapporto con la Toscana con cui  confiniamo  e conviviamo. Sicuramente con la spesa pubblica non si può più scherzare. Allora l’appuntamento di Isola Maggiore, al di là delle forse inevitabili punte retoriche ( la Città del Trasimeno) può essere stato un momento importante. Soprattutto se si  trasferissero  le  parole che alcuni dirigenti regionali hanno detto,  in progetti, soggetti soprattutto imprenditoriali che le diano gambe, impegni di spesa e realizzazioni. Ne hanno parlato, dicono le agenzie Caporizzi, Becchetti, Tiriduzzi. Ne ha parlato la stessa Marini nel suo intervento. Le cifre di cui sempre si è parlato sempre importanti.

Al momento non  ci è dato di conoscere quali siano i progetti e i soggetti su cui si sta lavorando. Come dire, il loro spessore, la loro capacità strutturale, la capacità di diventare traino per tutto il resto.  In un realtà povera di imprese,  di lavoro e di sistemi infrastrutturali, come “La Città del Trasimeno” di cui si parla. Ma solo questo ci dirà se la carta che è stata messa sul tavolo a Isola Maggiore il giorno 12 di Luglio dell’anno di grazia 2016, sarà stata una carta importante o l’ennesima occasione destinata ad essere persa.

( g.f)

ARCHIVIO DEL CORRIERE PIEVESE
12 LUGLIO 2016

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