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Marzo è donna nell’Alto Orvietano

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Parrano – #NonunadiMeno questo è l’hashtag per la sensibilizzazione della violenza sulle donne. Questo è un movimento nato in Argentina, #NiUnaMenos e che in poco tempo ha coinvolto attiviste di tutto il mondo. Basti pensare alla riunione tenutasi nel febbraio scorso all’Università degli Studi di Bologna e che ha visto la condivisione di alcuni temi toccanti come, il welfare, il femminismo migrante, il diritto alla salute sessuale e riproduttiva, l’educazione alle differenze, i percorsi di fuoriuscita dalla violenza ed il sessismo. In questa riunione sono state gettate le basi per lo sciopero generale dell’otto marzo. Con la campagna, giocando sul gioco di parola, “Lotto Marzo”. Una giornata che non è stata solo un regalo di mimose, ma un chiaro messaggio di denuncia fatto da migliaia di attiviste, tenutasi a Roma.

I Comuni dell’Alto Orvietano non potevano rimanere indifferenti a tutto questo e molto scrupolosamente hanno indetto l’iniziativa “Marzo è Donna”. Indetto ed organizzato da un team tutto al femminile. Le Assessore al Sociale dei cinque Comuni. Alessia Baldini del Comune di Fabro, Francesca Barbini del Comune di Ficulle, Elisabetta Guidantoni del Comune di Monteleone d’Orvieto, Isabella Marchino del Comune di Montegabbione e Patrizia Patrizi per il Comune di Parrano. Insieme al patrocinio della Regione Umbria, di I.P.A.A., dell’Unitre, della Consigliera per le Pari Opportunità e del Consigliere al Lavoro della Regione Umbria.

Gli eventi sono iniziati l’otto marzo a Montegabbione e sono proseguiti in tutti e cinque i Comuni. Con giornate specifiche a tema, aperti a tutta la cittadinanza. Dove c’è stata la possibilità di far conoscere a tutti i presenti il tema del femminicidio. Con la presentazione di libri, di attività ricreative e di riflessione sui temi caldi della diversità di culture e sull’integrazione. Andando a prendere come esempio la vittoria storica delle donne, Suffragette, che riuscirono ad acquisire (tardi) il diritto di voto come la popolazione maschile. Oppure della preziosa testimonianza sulla deportazione al Campo di Sterminio femminile in epoca nazifascista, della sopravvissuta Mirella Stanzione.

Gli eventi termineranno domenica 26 marzo a Parrano con la “Marcia per le Donne”. Dove tutta la cittadinanza è chiamata a partecipare alla marcia dal Fosso del Bagno (Tane del Diavolo) sino ad arrivare alla Panchina Rossa al centro di Parrano. Dove saranno distribuite pizzette cotte sul forno a legna comunale. Preparate e cotte dalle abili mani delle donne per le donne.

Purtroppo, chi segue la cronaca dell’alto orvietano si ricorderà del cruento episodio di violenza domestica di qualche settimana fa. Accaduto ad una bambina di otto anni. Un caso di violenza che rimarrà indelebile nella mente della piccola.

Per questo bisogna essere in molti, perché questo è un tema che purtroppo televisivamente è tenuto nascosto, se non quando vi sono già casi di violenza o di omicidio. Come denunciano le associazioni. Le Istituzioni tendono a sottovalutare il fenomeno. Elargendo pochi fondi per i Centri Antiviolenza.

Tornado a noi, mi ritrovo a scrivere un articolo incentrato sulla violenza alle donne, e come il mio precedente sull’inaugurazione della Panchina Rossa, c’è un altro caso di femminicidio in Italia. Il tragico caso a Treviso dell’uccisione di una giovane ragazza incinta al sesto mese di gravidanza da parte del suo ex fidanzato. Una strana coincidenza che non avrei voluto che accadesse, ma che purtroppo è accaduta.

Patrik Manganello

loc parrano