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M5S ” Polvese, ritirare il bando della vergogna”

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I consiglieri regionali del M5 Stelle dicono no alla vendita di Isola Polvese. In realtà il bando pubblicato dalla Provincia, qualche giorno fa,  non riguarda la vendita ma l’appalto della gestione dei servizi dell’ isola. Noi sollevammo il problema dei tempi che per la preparazione di un progetto serio sono molto ristretti. Avendo poi dato un’occhiata ai compiti che dovrebbe avere un gestore, ai possibili ricavi e agli oneri presenti nel capitolato, sorge il dubbio che possano esserci seri e affidabili competitori. E allora quale sarebbe lo sviluppo della vicenda, dati i tempi molto ravvicinati della stagione? Una trattativa privata basata sull’emergenza? E’  questo lo sbocco di tutto?  E la trattativa con chi?  Per non dire a quali condizioni.  (N.d.R)

dalla Nazione Umbria  del 05-02-2016

«Il bando della vergogna». Così il Movimento 5 Stelle definisce l’avviso pubblicato dalla Provincia di Perugia per la concessione degli immobili e dei terreni agricoli dell’Isola Polvese. I consiglieri regionali Andrea Liberati e Maria e Grazia Carbonari puntano il dito contro «l’assurdo progetto di privatizzazione del lago», invitando l’ente di Piazza Italia a «ritirare subito» il bando di gara. Gli interessati avranno infatti tempo fino al 26 febbraio (ore 12) per inviare all’amministrazione le buste con le proprie offerte, che saranno aperte il 29 febbraio nella sede di via Palermo.

Ma i consiglieri grillini non ci stanno. «Dalla Provincia – denunciano i pentastellati – ripartono iniziative assurde e contrastate, come la svendita dell’Isola Polvese ai privati, già fallita miseramente due anni fa». Per Liberati e Carbonari «chi manovra questi bandi è un ente di fatto e di diritto oggi pressoché inesistente. Nonostante questo, da fine febbraio gran parte dell’isola potrà essere ceduta alla gestione di privati che, con circa diecimila euro l’anno, godranno di un bene unico per svariato tempo». L’aggiudicatario, infatti, potrà occuparsi della ‘perla’ del Trasimeno e dei suoi spazi per ben sei anni. Da qui la richiesta alla Regione di intervenire per sospendere «la sconcertante iniziativa», contro la quale i pentastellati si erano già fatti sentire nel 2014 raccogliendo il malcontento generale. Liberati e Carbonari – appoggiati anche dai consiglieri comunali M5S di Castiglione Stefano Bistacchia e David Gerboni – si chiedono se il bando sia passato «sotto la supervisione della direzione regionale del ministero dei Beni Culturali», considerati i numerosi vincoli esistenti. Si tratta, chiariscono, «di beni comuni anche di altissimo pregio, indisponibili da soggetti privati per loro stessa natura». Per gli esponenti del M5S «sarebbe bastato remunerare leggermente meno le decine di dirigenti della Provincia per valorizzare la Polvese.