La notizia è di qualche giorno fa. A darla sono stati i dirigenti delle due cooperative di consumo di Umbria e Toscana Sud Ovest aderenti alla Coop Italia. Dopo la cessione della parte toscana da parte di Coop Centro Italia, questa ulteriore novità non può che destare attenzione fra la nostra comunità nella nostra zona, fra le forze sociali e fra i lavoratori. Seguiremo con attenzione il percorso annunciato, non perchè siamo contari ai processi di aggregazione, soprattutto quando rispondono alle grandi concentrazioni non solo produttive, ma anche tecnologiche e finanziarie in atto. ma nojn vorremmo che le nostre zone fossero quelle che poi pagano il conto. Seguono le comunicazioni venute dalle aziende. (g.f)
“E’ stato annunciatoAl via un percorso di aggregazione, il cui piano industriale prevede di costruire nei prossimi tre anni una grande cooperativa competitiva nell’Italia centrale forte di 800 mila soci
Unicoop Tirreno (80 anni di storia, 3.500 dipendenti, 510mila soci e 98 super in Toscana, Lazio e Umbria), e Coop Centro Italia (nata nel 1997, con oltre 270mila soci, 2.300 lavoratori e 76 punti di vendita in 7 province: Perugia, Terni, Macerata, Rieti, Viterbo, Roma, L’Aquila) hanno avviato un percorso di fusione per creare una nuova cooperativa: Unicoop Etruria Società Cooperativa, che sarà operativa a giugno con un nuovo management e un piano industriale adeguato al risanamento.
L’iniziativa, approvata dai rispettivi CDA e presentata a soci e organizzazioni sindacali, prevede l’approvazione definitiva nelle assemblee dei soci a febbraio. Obiettivo dichiarato nel comunicato stampa è quello di rafforzare il ruolo della cooperazione di consumo nell’Italia centrale, puntando su sinergie economiche, produttive e sociali, tra tutte le cooperative che fanno parte del Distretto Tirrenico. Significa lavorare anche sul fronte dei costi, ma soprattutto sulla valorizzazione del legame con il territorio, considerata l’unica strada adatta per rafforzare il marchio Coop.
L’obiettivo rimane ambizioso anche perché dovrà fare i conti con alcune criticità che entrambe le cooperative hanno mostrato in questi anni: Unicoop Tirreno dal 2020 (ma c’è chi dice che la crisi dura da 20 anni) aveva avviato un piano di risanamento che aveva portato in questi anni la cooperativa a un progressivo rientro delle perdite; in particolare, nel 2024, Unicoop Tirreno aveva registrato un utile netto consolidato di 1,9 milioni di euro, con un incremento delle vendite lorde al dettaglio del 4%, arrivando a 877,9 milioni di euro, con un margine operativo di 7,8 milioni e un patrimonio netto pari a 272,8.
Questo progetto di fusione rientra nelle analisi del recente Documento programmatico del Distretto Coop Tirrenico (cui aderiscono 53 cooperative tra Toscana, Umbria e Lazio, tra cui Unicoop Firenze, Unicoop Tirreno e Coop Centro Italia), approvato lo scorso settembre, nel quale è stata evidenziata la necessità di realizzare operazioni di aggregazioni per rispondere a alle nuove sfide demografiche, sociali e competitive, in un mercato sempre più complesso dove i discount continuano a crescere e le aziende devono investire sempre più risorse per mantenere prezzi concorrenziali, rinunciando a parte dei propri utili.
In aggiunta, servono collaborazioni sul campo, a partire dalla logistica e l’It con Unicoop Firenze per realizzare in concreto il piano industriale di Unicoop Etruria che prevede, entro tre anni, una rete di vendita più efficiente, mantenendo Coop come leader economico e sociale nei territori storici.
Queste le dichiarazioni dei dirigenti delle coop interessate.
“La nascente cooperativa sarà una realtà solida e protesa verso il futuro, impegnata per offrire prodotti e servizi alle migliori condizioni di mercato, per tutelare il potere d’acquisto, promuovere la solidarietà e la salvaguardia dell’ambiente. In sintesi, la nuova cooperativa, Unicoop Etruria, continuerà ad evolversi e per farlo ripartirà dalle proprie origini che oggi più che mai risultano attuali e vitali”.
Simonetta Radi, presidente di Unicoop Tirreno
“Il progetto di rinnovamento, consolidamento e sviluppo delle nostre cooperative non nasce oggi, lo stiamo realizzando passo dopo passo da tempo, in stretta sinergia colmovimento cooperativo (ANCC e Distretto Coop Tirrenico). Siamo giunti ora al passaggio che rafforza i valori che stanno alla base della cooperazione di consumo, valorizza il ruolo dei soci e pone basi più solide per un riposizionamento favorevole sia in termini di prodotto che di prezzo”.
Antonio Bomarsi, presidente di Coop Centro Italia
“Con il documento presentato a Populonia (Li) abbiamo tracciato un percorso per il rafforzamento della cooperazione tra consumatori del distretto tirrenico, partendo dall’analisi dei cambiamenti in atto nella nostra società. L’aggregazione di due realtà importanti come Unicoop Tirreno e Coop Centro Italia è un passo fondamentale per dare risposta alle nuove esigenze economiche e sociali del nostro territorio, frutto di un lavoro di squadra che procede da mesi con un obiettivo comune: centralità del socio, maggiore convenienza e incremento della solidità economica e patrimoniale del movimento cooperativo”.
Roberto Negrini, presidente del Distretto Coop Tirrenico
“Questo processo di aggregazione è un esempio del dinamismo e della capacità di innovazioneche hanno oggi le cooperative del consumo. Con questo passo Unicoop Tirreno e Coop Centro Italia mettono al centro il socio e si pongono l’obiettivo di sviluppare l’offerta rivolta ai consumatori dei territori e le nuove esigenze del mercato. È senza dubbio un’operazione coraggiosa che consente a Coop di consolidare il ruolo di leader in quelle aree per in una fase non semplice a causa dell’andamento dei consumi”.
Ernesto Dalle Rive, presidente dell’Associazione nazionale delle coop dei consumatori”