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Civica Piegaro torna a sollecitare le Istituzioni regionali sulla questione amianto nelle acque potabili.

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(Comunicato stampa)

 

Estendere le analisi alla ricerca di fibre di amianto a tutta la regione. Il Gruppo Consiliare della Civica Piegaro, con il suo Capogruppo Augusto Peltristo ed i suoi due consiglieri Roberto Pinzo e Gianmaria Tei, sollecitano le istituzioni.

 Lo fa attraverso una missiva inviata dall’avvocato Passeri Valeria alla governatrice della Regione, al direttore generale, all’assessore alla sanità, ai due gestori del servizio idrico VUS e SII, alla direzione generale Usl Umbria 2 e ai Carabinieri del Noe.

 “Grazie al nostro impegno e ai nostri solleciti continui – spiega Peltristo –  e alla ragionevolezza e assunzione di responsabilità dei direttori del dipartimento di prevenzione Usl Umbria 1 è stato prodotto un protocollo nel gennaio 2020, tra il gestore Umbra Acque e dipartimento con 50 punti di prelievo in tutta la provincia di Perugia per il controllo analitico delle condutture alla ricerca di fibre di amianto nelle acque destinate al consumo umano, tali controlli analitici vengono svolti regolarmente da due anni”.

 “Per il nostro Gruppo – continuano i Consiglieri – è motivo di grande orgoglio e soddisfazione essere riusciti a dare il via a queste analisi per la prima volta in Umbria ed in Italia a tutela della salute di tanti cittadini umbri”.

 “La normativa – prosegue Peltristo – non fissa un valore limite per fibre idrodisperse di amianto e una correlazione causa-effetto, ma questo non vuol dire abbassare la guardia, ma anzi bisogna prevedere ulteriori campagne di monitoraggio oltre che un piano per le bonifiche”.

 “Troviamo inaccettabile – aggiungono i Consiglieri – che ai nostri quattro solleciti alla Usl Umbria 2 e ai suoi gestori SII e VUS e a tutti gli altri destinatari, nessuno abbia risposto alle richieste di informazioni”.

 “Chiediamo a tutte le Autorità politiche, sanitarie e di controllo della nostra Regione – conclude Peltristo – di impegnarsi ad estendere tali analisi a tutta l’Umbria e che tali accertamenti vengano inseriti in pianta stabile nel nuovo piano sanitario regionale garantendo cosi un continuo monitoraggio e sorveglianza. Crediamo che la Salute pubblica debba essere una priorità assoluta da anteporre a qualsiasi altra cosa”.