Dopo che nel corso della passata legislatura e soprattutto durante le primarie del centro sinistra, il ruolo della segreteria del sindaco e dell’addetto stampa erano stato oggetto, diciamo di un “vivace confronto”, ci si aspettava che in questa legislatura una nuova giunta ed un nuovo sindaco realizzassero un assetto diverso in questo ambito.
E assetto diverso poteva essere anche fare a meno di un inserimento esterno e responsabilizzare di più figure già presenti nell’organico, utilizzando per gli aspetti normativi strumenti già presenti nelle reti associate degli enti locali. Magari facendo chiarezza fra ruolo di supporto all’esecutivo, ruolo di responsabilità nella comunicazione, ruolo di stampa e raccolta pubblicitaria del periodico cartaceo che viene pubblicato. Ovviamente il compito di decidere una volta che si è votato spetta a chi è stato eletto. E chi è stato eletto ha legittimamente deciso. Ha deciso sostanzialmente da un punto di vista di architettura del servizio di mantenere la stessa impostazione precedente, cambiando soltanto la persona interessata.
Qual è il problema? Il problema è che scegliendo che il ruolo di supporto al sindaco ed alla giunta insieme anche a quello di responsabile della comunicazione, fosse svolto per i prossimi cinque anni da una figura professionale che mantiene anche rapporti di collaborazione con testate giornalistiche locali, cartacee e on line, si rischia di creare conflitti di interesse che non dovrebbero essere creati, da ed in, una pubblica amministrazione.
Chi tipo di conflitti di interesse? Conflitti tra l’attività di informazione e comunicazione propria del Comune, con gli interessi dei giornali e delle aziende editoriali che non siano quelle del responsabile della comunicazione istituzionale. Chi, quando e come, pubblica le notizie di Città della Pieve? Conflitto di interesse che si estende anche allo spazio delle forze politiche che non fanno parte della giunta, nei loro rapporti con i mezzi di comunicazione regionale. Un problema a parte, ma reale è anche la raccolta pubblicitaria che, ovviamente, fatta direttamente o indirettamente dal giornale del Comune, ha tutta una sua particolare “forza di attrazione e di persuasione”. In un momento di crisi che vede le forze economiche e produttive locali ridurre i loro investimenti non solo sull’informazione e la pubblicità , ma anche il sostegno alle tante iniziative della associazioni di volontariato, sportive e culturali.
Ci fermiamo qui, senza entrare, almeno per ora nei dettagli delle diverse casistiche. E’ la regola delle pari opportunità e dei pari trattamenti che vorremmo non vedere messa in discussione o a rischio. Regole che sono il sale della democrazia, ma anche il sale della civiltà di una comunità.
Gianni Fanfano