Home Argomenti Politica Chiusi. Rita Fiorini Vagnetti “Excusatio non petita, accusatio manifesta”

Chiusi. Rita Fiorini Vagnetti “Excusatio non petita, accusatio manifesta”

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Senza polemiche, non da noi sollecitate, vorrei puntualizzare, a proposito del voto espresso il 5 giugno dai cittadini di Chiusi.

Un’analisi serena, equilibrata, seria e realistica, non può imputare la sconfitta del centro destra, ad una lista civica , nella fattispecie “I cittadini per Chiusi”.

Noi abbiamo svolto una campagna elettorale prudente, serena, senza pregiudizi, volutamente fuori dai partiti e senza progettare o programmare manifestazioni pubbliche.

Non abbiamo avuto la presenza di big nazionali e non abbiamo quindi beneficiato di maggior visibilità e attenzioni da parte dei media e degli elettori.

Abbiamo fatto questa scelta poiché siamo convinti che dovevamo presentarci così come eravamo, persone al di fuori dei movimenti politici ,solo rappresentativi di varie categorie sociali e lavorative, con un programma che si è avvalso dell’esperienza acquisita dalla sottoscritta.

La mia attività, all’interno del Consiglio comunale nei 5 anni di mandato passati, fa storia poiché è verificabile e valutabile. Le proposte o le critiche alle carenze o alle discordanze dell’amministrazione di sinistra uscente, sono documentate con risposte immediate, con mie dichiarazioni e con i voti contrari.

I chiusini hanno comunque scelto ancora di appoggiare e far vincere una sinistra che ora più che mai sarà responsabile, in toto, del futuro di Chiusi, nel bene e nel male. Non ci sono all’orizzonte altri leaders emergenti. I movimenti politici, anche quelli tradizionali, sulla piazza ,hanno fatto ” flop”.

Non è una consolazione, è solo una certezza. E una certezza è anche quella che Chiusi non vuole cambiare. E’ ancorata ai vecchi schemi ideologici che non consentono spazi di azione se non ben limitati e improduttivi.

Chi non vede che la responsabilità di questo va oltre la dispersione dei voti, a causa della presenza di più liste, non fa un’analisi politica consapevole. Le ragioni sono più profonde, serie e articolate. La chiave di lettura non può essere così riduttiva e poco lungimirante. Sarebbe un errore politico imperdonabile, anche per il futuro.

La legge elettorale non ammette prove di appello: chi vince governa e chi perde deve fare l’opposizione, ognuno a suo modo e secondo i propri mezzi di comunicazione e di esposizione.

Bisogna farsene una ragione e, per chi ne ha voglia e tempo, verificare i veri motivi dei “propri fallimenti” e porvi rimedio.

Le liste civiche non sono una “diminutio” , anzi “In rete e in collegamento” potrebbero, a mio avviso, fare molto e meglio, valorizzando le risorse umane che sicuramente non mancano, se si sa ben guardare e scegliere.

Rita Fiorini Vagnetti