Home Argomenti Politica Berna ” Cosa ne penso dell’attuale politica? Prima dammi tu una risposta”

Berna ” Cosa ne penso dell’attuale politica? Prima dammi tu una risposta”

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Se un uomo non è disposto a lottare per le sue idee, o le sue idee non valgono nulla, o non vale nulla lui.

Queste parole di Ezra Pound io le ho incorniciate ed il quadro l’ho messo, non sopra la testiera del letto (qualcuno capirà la battuta?) ma a fianco della porta di ingresso, in modo da leggerle tutte le mattine uscendo di casa.

Tu, direttore, mi chiedi cosa ne penso quindi dell’attuale politica? Mi fa schifo, come mi fanno schifo i voltagabbana, quelli che c’erano ma stavano zitti, che non c’erano quando ci dovevano essere, che scambiano la Politica per il luogo dove si trama, si ruba o, più semplicemente, dove si doveva rivoluzionare tutto e poi, invece, prendono schiaffi dalla propria inadeguatezza.

E’ da un po’ che non parlo in pubblico di politica perchè le chiacchiere stanno a zero.

Prendi, per esempio, la vicenda dell’ospedale su cui questa estate si è consumato un disgustoso siparietto dopo che i giochi sono fatti ormai da venti anni, prima con la decisione dell’ospedale unico su due sedi (1994), poi con quella dell’ospedale unico del Trasimeno-Pievese (2005). L’ospedale Beato Giacomo Villa è stato di fatto chiuso in quegli anni là all’epoca delle giunte Giovagnola e Fallarino.

La definitiva parola fine è stata messa nel 2005 dall’ex Sindaco Claudio Fallarino che sottoscrisse l’accordo di programma per la realizzazione del nuovo ospedale unico e la conseguente riconversione di quello di Città della Pieve. Fu la sua giunta comunale che accelerò la dismissione delle residue funzioni ospedaliere del nostro ospedale per spingere la Regione Umbria ad accelerare a sua volta nella realizzazione del nuovo presidio (chiedetelo all’ex sindaco che certamente vi confermerà il fatto).

Oggi vecchi e nuovi rappresentanti del PCI-PDS-DS-PD, parte in maggioranza e parte in minoranza nell’attuale Consiglio Comunale, si prendono a sberle a mezzo stampa sperando ognuno di farla franca. Certo, il Sindaco Scricciolo ha buon gioco nel dire che nel 1994 lui la sua parte l’ha fatta contribuendo dentro il Comitato Civico in Difesa dell’Ospedale allora egregiamente condotto e rappresentato dal Dr. Luciano Sdruscia e dal Prof. Ermanno Mangiabene.

Non posso però a lui non ricordare che quando il Prof. Carlo Legittimo, provò a difendere l’ospedale non solo come professionista della sanità ma anche come uomo della politica, candidandosi alle elezioni per la Camera dei Deputati nel 1996 e come Sindaco nel 1999 fu irriso proprio da coloro di cui oggi il Sindaco Scricciolo formalmente rappresenta la continuità politico-istituzionale.

E che fine abbiano fatto quelle firme, quale peso sia stato dato loro dalla politica locale e regionale ormai è chiaro a tutti.

E parimenti che le colpe dei padri non ricadono sui figli mai come in come questo caso si dimostra essere una affermazione del tutto infondata, almeno in politica.

Ricordo benissimo anche che, quando il sottoscritto dai banchi dell’opposizione denunciava tutti i pericoli incombenti sulla sanità a Città della Pieve, i vari Assessori in carica mi guardavano con malcelata insofferenza e spesso, ridacchiando tra di loro, si agitavano in modo provocatorio nei miei confronti.

Dunque, oggi tu, caro direttore, ti chiedi che fine ha fatto la politica a Città della Pieve?

Prima di rispondere alla tua domanda, cosa che farò in futuro se vorrai concedermi altro spazio sul tuo giornale, dammi tu una risposta: dove stavano tutti i moderni difensori di Città della Pieve quando c’era qualcosa ancora da difendere?

Lorenzo Berna