Home Rubriche Cose scritte tra noi Autunno : colori, profumi , sapori e sensazioni

Autunno : colori, profumi , sapori e sensazioni

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“Settembre andiamo. È tempo di migrare” per dirla col poeta, anzi il vate…ma no, è tempo di restare. In questo periodo l’autunno sta per regalarci i colori più affascinanti e poetici che il nostro territorio esprime. Alberi, arbusti, erba si tingono pian piano di caldi accenti cromatici e i gialli gli arancioni, il marrone e perfino il rosso delizieranno lo sguardo e scalderanno il cuore. È vero il settembre spinge anche a fare dei consuntivi, che presto dimentichiamo perseverando nell’errore e poi insinuano nella ragione quei buoni proponimenti di diete, attività sportive, che rimandiamo all’anno nuovo man mano che si avvicina il Natale. A quel punto tutto ricomincia d’accapo… come le stagioni.

Allora godiamoci l’autunno nella sua sfolgorante tavolozza. Per un po’ viviamo rilassati seguendo i cinque sensi: inebriamoci guardando i boschi, abbandoniamoci al rumore del vento tra le foglie che si staccano, facciamoci accarezzare le narici nel profumo umido del sottobosco, lasciamoci rapire dal gusto delle mele e dei funghi. Non abbandoniamo cuore, anima e mente ma viviamo per un po’ il privilegio di quelle certezze che non hanno bisogno di essere ratificate dalle Camere o dai referendum o peggio ancora da improvvisati politici. Lo so questo discorso viene scambiato per istigazione al qualunquismo. Ma non perdiamoci in speculazioni filosofiche, diciamo piuttosto che bisogna saper apprezzare anche quello che ci viene offerto senza per forza sudare e dannarci l’anima. Così questo autunno invece di fare assurdi progetti, godiamoci lo spettacolo della natura, cosa che dovremmo fare in tutte le stagioni. Andiamo nei boschi a funghi: mi raccomando con le dovute cautele e con il patentino che autorizza la raccolta. Assaggiamo le more, i corbezzoli, (gli unici due frutti di bosco rimasti e che veramente possono definirsi tali). E poi riscopriamo le mele, questo frutto straordinario che assicurava l’approvvigionamento vitaminico nell’inverno dei nostri nonni, quando non c’erano frutti “sintetici” a tutte le stagioni sui banchi dei supermercati…Sarebbe magnifico credo preparare una torta di mele insieme ai nostri bambini e raccontare loro una favola, una favola inventata: la favola della nostra infanzia oppure quella del loro futuro. È uguale perché le cose autentiche non hanno tempo.

 Nunzio Dell’Annunziata