Home Argomenti Politica Alta Velocità. il duro scontro tra il consigliere Scaramelli e l’assessore Ceccarelli

Alta Velocità. il duro scontro tra il consigliere Scaramelli e l’assessore Ceccarelli

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Nel confronto-scontro in atto circa la scelta del luogo per la realizzazione della Stazione per l?Alta Velocità sinora i toni erano stati piuttosto blandi e diplomatici. Dopo la relazione del cosiddetto comitato tecnico e degli assessori regionali, in Toscana cominciano a volare gli stracci. Questo è l’uno-due delle dichiarazioni rilasciate dall’ex sindaco di Chiusi ed attuale consigliere regionale Stefano Scaramelli e la risposta che le ha dato l’assessore ai trasporti toscano Ceccarelli.

Scaramelli

“Se l’assessore Ceccarelli pensa di delegare ai tecnici scelte che condizionano la vita di migliaia di cittadini toscani sbaglia di molto e soprattutto sottovaluta la politica”.  Così Stefano Scaramelli – membro direzione nazionale Pd e presidente Commissione sanità in Consiglio regionale – commenta le dichiarazioni dell’assessore Ceccarelli sulla probabile ubicazione della stazione alta velocità.  “Ceccarelli può stare sereno – continua Scaramelli – non saranno i tecnici a scegliere. Sarà la politica ad individuare la posizione migliore per il progetto della stazione MediaEtruria, un punto strategico che deve essere di ampio respiro per tutto il centro Italia, non scelto per assecondare  l’interesse di bottega di esigenze personali localistiche coperte da pseudo valutazioni tecnicistiche. Sbagliato anche il metodo con il quale l’assessore ha annunciato alla stampa ipotetiche soluzioni, senza condividerle con i sindaci del territorio, con il suo partito e nemmeno con il suo gruppo consiliare. Ritirarsi dal confronto e tentare una fuga in avanti, evitando di confrontarsi con il Consiglio regionale prima di esternare eventuali ipotesi, è un grave errore di stile e di metodo, prima ancora che politico. Su scelte simili l’assessore farebbe bene a venire a confrontarsi – conclude Scaramelli – in primis con il suo gruppo Pd per vedere se ha ancora  o meno una maggioranza in grado di supportare certe arroganze. Il rispetto reciproco, così come il legame tra Giunta regionale e Consiglio non è una delega in bianco”.

Ceccarelli

“Dichiarazione non serene, seguito percorso lineare e trasparente”

 “Non ho mai pensato di delegare ai tecnici le scelte che sono proprie della politica, ma non ho neanche mai neppure immaginato che la politica possa sostituirsi ai tecnici nel fare valutazioni che sono frutto di elevate specializzazioni e professionalità riconosciute. Voglio augurarmi che il virgolettato che leggo nei lanci di agenzia sia frutto di qualche svista, perché altrimenti dovrei concludere che a non essere sereno è proprio chi queste dichiarazioni le ha fatte”. L’assessore a trasporti e infrastrutture, Vincenzo Ceccarelli, replica così alle dichiarazioni sull’ipotesi di localizzazione della stazione AV Medietruria del’ consigliere regionale Stefano Scaramelli.

“Per quanto mi riguarda – prosegue – il percorso da me seguito è assolutamente lineare e trasparente: inserimento nel Priim della previsione di una possibile stazione sulla linea Av, accordo con la Regione Umbria e costituzione del Tavolo tecnico. Come ho avuto modo di spiegare nell’incontro avuto martedì scorso con Comuni, Camere di Commercio e gestori del servizio, la relazione che ci ha consegnato il Tavolo ha analizzato 5 possibili soluzioni per la futura stazione Medietruria, individuando punti critici e punti di forza. Non sono interessato alle sintesi giornalistiche, ma è evidente che da questa analisi alcune soluzioni sono evidenziate come migliori rispetto ad altre e non poteva essere negato”.

“Quello che abbiamo concordato con i presenti – ricorda Ceccarelli – è che ora si apre la fase del confronto con il territorio per raccogliere contributi e osservazioni utili, senza problemi a dialogare con chiunque. Ricordo a Scaramelli che il Tavolo tecnico era composto da fior di professionisti di nomina toscana e umbra, comprese le università di Firenze e Siena, tutti di sicura professionalità, sui quali nessuno aveva manifestato il minimo dubbio, oltre ad alti dirigenti di Rfi. Mi pare di dubbio gusto contestarli ora, solo perché gli esiti del lavoro fatto non piacciono a qualcuno. Compito del tavolo non era scegliere la localizzazione, ma fornire gli elementi per andare avanti nel percorso progettuale. La violenza verbale delle dichiarazioni – conclude – non può cambiare i fatti, altrimenti vorrebbe dire che la politica può decidere di costruire un porto dove non c’è acqua, solo perché qualcuno – questa volta davvero per interessi localistici – ha pensato di decidere facendo ben più di una fuga in avanti”.