(aun) – Perugia. “Le multinazionali sono un fattore imprescindibile nell’attivazione di processi di sviluppo e la Regione conferma la propria diponibilità ad una interlocuzione costante per definire ed individuare azioni e misure che possano consolidare ed accrescere la vostra presenza sul territorio regionale”: lo ha detto la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, incontrando il Comitato per le Multinazionali, di Confindustria Umbria, che si è riunito ieri alla Nestlè di San Sisto, a Perugia. Il Comitato, istituito a ottobre del 2016 e presieduto dall’amministratore delegato di Ast, Massimiliano Burelli – è stato detto nel corso dell’incontro – si propone di rafforzare in Umbria il ruolo delle Multinazionali a controllo estero favorendo nel contempo l’attrazione di nuovi player internazionali. Il Comitato, che riunisce le 34 multinazionali presenti nella regione, da 14 Paesi, rappresenta un luogo di confronto e di discussione, con l’obiettivo che di rafforzarne il radicamento e di creare le condizioni di contesto più utili al loro sviluppo.
Nel corso dell’incontro sono state rappresentate le criticità ed i punti di forza delle multinazionali in Umbria che, sulla base di un apposito questionario, è risultata una regione abbastanza competitiva rispetto al resto del mondo. Nella regione – è stato evidenziato – ci sono stati sviluppi, ma il miglioramento è stato parziale. Per la grande impresa bisogna ancora lavorare su infrastrutture, agevolazioni pubbliche, formazione e energia e rendere più appetibili i bandi legati alle politiche industriali e alle opportunità offerte dall’industria 4.0, verso la quale le multinazionali dimostrano particolare interesse.
Entrando nel merito delle questioni poste dai presenti la presidente Marini ha evidenziato “l’importanza di una interlocuzione strutturata tra multinazionali ed istituzioni per mettere a sistema, accogliendo anche stimoli e proposte che arrivano da queste grandi aziende, gli strumenti a disposizione della programmazione regionale, dai fondi comunitari Fesr e Fse e dal Governo. In questo quadro l’interlocuzione con le imprese multinazionali può essere motore fondamentale anche per le medie imprese umbre e per aiutarci a creare un ambiente favorevole per la crescita complessiva della regione – ha detto la presidente”. Nel corso della riunione la presidente si è poi soffermata sull’importanza che avrà per l’intero sistema economico umbro il completamento delle infrastrutture viarie trasversali, interamente finanziate, progettate e cantierate, dalla Quadrilatero, verso i porti di Civitavecchia e Ancona, alla Orte-Mestre, e l’aggancio all’Alta velocità
Relativamente alla questione legata alla programmazione e agli strumenti regionali, Marini ha evidenziato i limiti intrinseci dei fondi strutturali rispetto alla grande impresa. “Con la nuova programmazione comunitaria – ha aggiunto – si aprono nuove opportunità, soprattutto nell’ambito dell’innovazione e della ricerca, sui progetti complessi e nel rafforzamento delle competenze professionali, anche attraverso le misure finalizzate alla industria 4.0, di cui insieme a Confindustria Umbria ci faremo promotori di un hub digitale, soprattutto per i giovani che entrano in azienda. Bisogna inoltre – ha proseguito Marini – impegnarsi per un migliore utilizzo delle misure dirette messe a disposizione dalla Commissione europea, come ad esempio quelle previste da Horizon 2020. In merito all’area di crisi complessa – ha annunciato Marini – stiamo lavorando per la messa a punto di strumenti dedicati sia alle piccole e medie imprese che alla grande impresa. In questo ambito l’area di crisi complessa Terni Narni, ma anche l’area del cratere terremoto, saranno eleggibili alle risorse della legge 181/89. L’intero programma – ha spiegato – è stato immaginato per attrarre investimenti sul territorio, selezionando le iniziative in corso e stimolandone di nuove per andare entro marzo alla stipula dell’Accordo di programma”.
Il presidente del Comitato Massimiliano Burelli ha ricordato “il ruolo economico delle multinazionali nella nostra regione” evidenziando come le “imprese manifatturiere a controllo estero occupino oltre 7mila addetti e sviluppino un fatturato superiore ai 5 miliardi di euro. I loro progetti di sviluppo prevedono nel prossimo triennio investimenti per oltre 200 milioni di euro, di cui 100 in tecnologia e i rimanenti in nuovi prodotti. È fondamentale – ha aggiunto – predisporre le condizioni di contesto più favorevoli alla competitività delle imprese e per questo motivo – ha concluso – salutiamo con grande soddisfazione l’avvio di in confronto istituzionale con la presidente Marini che si è dimostrata da subito molto sensibile alle esigenze manifestate dalle 34 multinazionali”.
Al termine dell’iniziativa, la presidente Marini ha partecipato al breve stage per apprendere la lavorazione del cioccolato con i Maestri della Scuola del cioccolato Perugina.