Rassegna stampa. Dal Corriere dell’Umbria di Michele Marzoli
Panicale- La Pievaiola è una strada rimasta incompiuta. Vuoi per il mancato collegamento con Chiusi, auspicato dallo stesso sottosegretario Giampiero Bocci, non più di un anno fa, in occasione della inaugurazione della nuova caserma dei carabinieri di Tavernelle, vuoi per i lavori di risistemazione che Regione e Provincia si erano impegnati, insieme ai Comuni, di portare a termine e che ora sembrano svanire. A riaccendere i riflettori sulla vicenda, d pensano oggi gli ex assessori ai lavori pubblici di Panicale e Piegaro, Antonio Gallo e Mauro Lachi. “Nell’autunno 2013 – ricordano amareggiati – firmammo un protocollo di ri qualificazione della Pievaiola per i quali Regione e Provincia, per voce degli assessori Silvano Rometti e Domenico Caprini, si impegnarono ad investire ben 10 milioni ed 800mila euro per una serie di interventi urgenti in favore dell’arteria viaria.
A quel tavolo sedevamo anche noi e gli amministratori di Paciano, Città della Pieve, Corciano, Perugia e Magione. Oggi, con sorpresa, sentiamo dichiarare agli organi di stampa che la Regione si impegna a cercare risorse che nel 2013 venivano date per stanziate e osserviamo l’apertura di un solo cantiere, quello di Strozzacapponi, anziché i numerosi previsti”. In quel protocollo, infatti, gli interventi da portare avanti riguardavano la realizzazione di quattro rotonde, una a Strozzacapponi, una a Castel del nano, una al bivio di San Mariano ed una ad Agello, nonché la sistemazione del tratto vicino a Mugnano, la terza corsia davanti al carcere di Capanne, ed una messa in sicurezza complessiva di tutta la Pievaiola fino a Fontignano.
“Ma come? – si domandano Gallo e Lachi – Tutto quel parlare, ratificato con le nostre firme, si riduce ad un quinto del progetto? Perché le nostre amministrazioni non spingono su questo fronte