Ci avremmo scommesso. E’ una strategia comunicativa un po’ usurata ma evidentemente ancora ritenuta valida. Dopo l’annuncio ufficiale della chiusura del punto nascita di Castiglione insieme ad altri, nel corso di una intervista, l’assessore Barberini è tornato, probabilmente sollecitato anche a livello locale sul tema ospedale di Castiglione per parlare degli altri interventi previsti. Tutto giusto. ma non è questo il punto. E non è nemmeno tanto la Regione, questa Giunta, a dover dare spiegazioni. I punto è che la cosiddetta area del Trasimeno è l’unica zona della regione, dopo i gravi ritardi progettuali e politici per la realizzazione di un ospedale d’area unico a non averlo. Ora si parla di nuovo ruolo, rete , altri bisogni eccetera. E si parla di investimenti per un ospedale, con un bacino di utenza di circa 15.000 abitanti. Qual’è il punto? Che per tanto tempo qualcuno ha pensato che questi comuni avessero l’anello al naso. Ed il dramma è stato che in parte era vero. ( g.f)
Dalla NAZIONE UMBRIA
Per l’Ospedale di Castiglione è pronto il piano di potenziamento e di trasformazione, che prevede più posti letto e soprattutto la gestione delle emergenze. Lo ha annunciato l’assessore regionale alla sanità Luca Barberini, che spiega nel dettaglio le novità m cantiere.
«Parallelamente al processo di riqualificazione è stata prevista – dice – la ristrutturazione dell’intero presidio ospedaliero, che comporterà un investimento già finanziato di circa 6,5 milioni di euro, unitamente ad un ammodernamento tecnologico per un importo di oltre 2,1 milioni di euro. Il numero degli operatori sanitari aumenterà di 16 unità».
L’ospedale diverrà idoneo ad affrontare le situazioni «acute»; i posti letto saranno 61 e la nuova organizzazione garantirà un deciso potenziamento dell’area pronto soccorso e primo intervento.
L’area dell’emergenza è dotata di consulenze specialistiche cardiologiche, neurologiche, chirurgiche, ortopediche, e di un’ attività anestesiologica H24.
Da riqualificare anche l’area assistenziale chirurgica, che prevede l’organizzazione di un’area di degenza comune con 29 posti letto e 4 poltrone per chirurgia ambulatoriale.