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Palio di Perugia. La Regione partecipa prima che si faccia e promette soldi

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In effetti a Perugia, mancano le manifestazioni di richiamo culturale e turistico, oltre ovviamente alle strutture ed ai servizi. Così dopo Umbria Jazz, dopo Eurochocolate, dopo la Sagra Musicale, dopo i vari Festival che coprono quasi tutti i settori, ecco che nasce un appuntamento di rievocazione storica,  il 1416, che sarà una sorta di Palio di Perugia, dove si ritroveranno i Rioni in cui in queste ultime settimane la città è stata divisa. 

E in nome di una grande capacità di programmazione e di selezione delle scelte e delle vocazioni e della storia passata e recente delle città umbre, cosa fa la Giunta Regionale? Aderisce immediatamente all’iniziativa che se va bene tra 50 anni festeggerà il Cinquantennale. E si precisa che questa partecipazione consisterà in un contributo che verrà preso dalla voce di bilancio della legge che interviene sulle manifestazioni storiche umbre. Legge che per chi non lo sapesse, ha una disponibilità molto ridotta. Tanti saluti ed auguri dunque Quintana di Foligno, Gaite di Bevagna, Corsa dell’Anello di Narni, Calendimaggio di Assisi. Tanti saluti ed auguri soprattutto Terziere Castello, Terziere Casalino e Terziere Borgodentro di Città della Pieve!  (N.d.R)

Questo il testo del comunicato stampa.

(aun) perugia 1416, assessore cecchini: regione pronta a unirsi a soci sostenitori

“L’evento Perugia 1416 nasce con l’obiettivo di rappresentare un’occasione importante per la rivitalizzazione culturale, sociale ed economica del capoluogo di regione. Tale decisione è maturata nell’ambito dell’Amministrazione della città di Perugia e ha trovato l’adesione dell’Università degli Studi di Perugia, dell’Università per Stranieri, dell’Accademia di Belle Arti, del Conservatorio ‘Morlacchi’ e di altre istituzioni e associazioni cittadine. Ritengo doveroso aggiungere a queste adesioni quella della Regione Umbria, che è pronta a entrare nell’associazione che si è costituita per il sostegno della manifestazione”. È quanto afferma l’assessore regionale alla cultura Fernanda Cecchini, rendendo noto di avere comunicato tale disponibilità all’assessore alla Cultura del Comune di Perugia, presidente dell’associazione, e che porterà all’attenzione della prossima seduta della Giunta regionale la formalizzazione dell’adesione della Regione.

“La Regione Umbria non ha promosso questo progetto, anche perché ritengo che non debbano essere le istituzioni a riscrivere la storia di Perugia, come di ogni altra città, e pertanto non condivido l’impostazione del dibattito scaturito attorno alla manifestazione – dice l’assessore – quando si affida a questa il ruolo di ricostruire l’identità del capoluogo di regione o di snaturarla. L’identità si rafforza impegnandosi per la riqualificazione e la rivitalizzazione degli spazi e dei luoghi per le attività culturali, per servizi che favoriscano la coesione e l’inclusione sociale, l’aggregazione dei cittadini. È su questi ambiti che preferisco concentrare l’attenzione: sulla funzione del rinnovato Turreno, sull’educazione culturale, le forme artistiche, con il coinvolgimento attivo dei ‘saperi’ che esprime Perugia e la nostra regione e di tutta la comunità, in particolare dei giovani, con progetti e una visione di insieme”.

“Al suo esordio – aggiunge – il progetto ‘Perugia 1416’ ha suscitato interesse e non solo contrarietà fra i perugini, chiamati ad esserne protagonisti. Siano loro a valutare se approfondire quel periodo storico e favorirne la conoscenza è utile e confacente a Perugia. Se la faranno propria, ed è già alto il numero di istituzioni culturali e associazioni che si sono aggiunte al gruppo dei fondatori, potrà caratterizzarsi come iniziativa di aggregazione sociale e valorizzazione urbana.

“Con questi presupposti la Regione – conclude l’assessore Cecchini – è pronta a dare il suo sostegno al progetto di Perugia 1416 così come sostiene, con le modalità previste dalla specifica legge regionale e purtroppo con scarse risorse finanziarie a disposizione, le manifestazioni che sono espressione del patrimonio culturale e storico della comunità regionale”.