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“Lo spirito con cui siamo andati al cimitero di guerra di Orvieto”

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“Il 26 giugno 1944 Chiusi venne liberata dall’oppressione nazi-fascista. Poco meno di un anno dopo, l’Italia intera sarà liberata. Liberazione, quella del nostro paese, giunta al termine di 15 giorni di battaglia cruenta e di esodi verso la campagna, Montevenere e il lago. In quei giorni persero la vita molti civili, ma anche molti giovani soldati arrivati da lontano per liberare una terra che non era nemmeno loro. Non avevano scelto Chiusi, era solo una dei molti paesi che soffrivano il giogo nazista. Alcuni di loro arrivavano dal Sud Africa, terra lontana, agli antipodi rispetto a Chiusi. Molti avevano combattuto in Africa prima di giungere qui tra mille difficoltà. Molti Chiusini nemmeno sapevano dell’esistenza di quella terra così lontana, come molti di coloro che sono giunti qui a combattere e morire, non sapevano dell’esistenza di questo piccolo paese nel cuore dell’Italia. Molti erano volontari, giovani, ma animati da quello spirito di libertà e democrazia che li rendeva affini ai coetanei partigiani e che come loro combatterono e morirono su queste strade.

E’ con questo spirito che la lista Possiamo, Domenica mattina, si è recata al cimitero di guerra di Orvieto. Siamo andati a commemorare quegli eroi giunti da lontano, per ricordarci che quei tempi non dovranno mai più tornare. Eravamo un gruppo ristretto, circa una quindicina di persone, con noi anche i due consiglieri comunali della Lista Possiamo, Luca Scaramelli e Daria Lottarini.

Il Sindaco Jury Bettollini è intervenuto con un sintetico intervento in cui ha ribadito l’importanza del giorno, ma anche l’importanza di non voler far politica in quel luogo così sacro. Peccato poi rimangiarsi la parola ed entrare in polemica con i rappresentanti dei 5 stelle che hanno preferito presenziare in forma privata. Come lista Possiamo non ce la sentiamo di polemizzare con i rappresentanti dei 5 stelle e nemmeno con il Sindaco Bettollini, ma vorremo ricordare ad entrambi che in quel giorno i protagonisti non erano loro, ma i ragazzi morti perché noi oggi potessimo esprimere liberamente le nostre idee.

Ci dispiace che un partito che ha avuto un così grande consenso alle ultime amministrative, non abbia saputo coinvolgere un numero importante di cittadini in questa giornata, come invece ha fatto in passato per altri tipi di eventi. Si sa, il lato ludico ha una più forte attrattiva; ma è compito delle istituzioni, prima di tutti, innescare nella popolazione una forte coscienza storica, sensibile a tematiche così rilevanti. Sarà compito della nostra lista e delle persone che ci sostengono, chiedere all’istituzione un movimento in questa direzione.

Affinché la memoria non venga perduta, auspichiamo che questo sia l’inizio di una riflessione storica da parte delle forze rappresentate in consiglio comunale, sull’importanza della liberazione e del suo significato. La fiamma della memoria non va mai spenta, ma mantenuta accesa e condivisa attraverso le nuove generazioni. Per questo, anche se il 26 Giugno cade in periodo di vacanze scolastiche, riteniamo importante un coinvolgimento delle scuole, perché sono le nuove generazioni che devono far propri i principi di democrazia che quei ragazzi caduti in guerra hanno difeso con la loro vita. Pensiamo sia necessario impegnarsi nell’organizzare e facilitare la presenza di più cittadini in momenti così importanti per mostrare quanto è stato necessario fare e sacrificare per ottenere la libertà di cui oggi tutti noi godiamo e le basi della democrazia su cui il nostro paese si regge, rimarcandolo soprattutto in un momento in cui assistiamo ad un rigurgito autoritario da parte del partito della Nazione e delle forze nazionaliste xenofobe.”

Possiamo  Sinistra per  Chiusi