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La signora Giovanna non c’è più

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C’erano stati su “Pieve Nostra” gli auguri di Giuliano Jenne nel 1961,   quando Nazareno Catalani, il 22 ottobre ad Assisi aveva sposato Giovanna Testi:  Ed erano stati auguri che già dicevano allora quanto “Alpinolo”, nome del padre, che poi sarebbe stato trasmesso al negozio per ancora molto tempo, ma soprattutto quanto “Neno” o meglio ancora “Nenino” fosse importante per la vita pievese.

Salendo da Tavernelle a Città della Pieve la signora Giovanna divenne a poco a poco la figura di riferimento dell’edicola, mentre il marito lavorava come barbiere dietro e poi con la sua scomparsa , la protagonista delle mie visite il sabato e la domenica. Si perché gli altri giorni compravo i giornali o a Perugia o in austostrada, ma quando entravo è lei sorridente da dietro il tavolo, con i suoi occhiali spessi mi salutava “Buongiorno sor Giovanni” era il segno indiscutibile di essere tornati a casa e di essere alla Pieve.

“Lei dovrebbe fare il sindaco alla Pieve…” era un ritornello frequente e non valeva che io soprattutto negli ultimi anni le dicessi che ci avevo provato, ma mi era andata male.

Quando la domenica entravo e non trovavo “la Repubblica” o “Il Sole 24 Ore” mi giravo verso di lei con animo  speranzoso…E lei sorridente andava sullo scaffale accanto e mi dava il giornale. “Per lei l’avevo messo via…”

La signora Giovanna non ci sarà più. Se ne è andata dopo una lunga malattia piena di sofferenze. Come al solito, per la mia vigliaccheria di fronte alla malattia, ho solo chiesto qualche volta notizia alla figlia.

Ma non ci vogliono solo grandi personaggi e grandi opere per restare nella memoria e magari nella piccola storia di un paese. A volte basta umiltà e semplicità ed un animo buono che si vedeva ad occhio. Come la signora Giovanna. (g.f)

 

nenino