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In mostra il racconto fotografico di Umbria Jazz 1978 a Castiglione

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(AKR) Sala gremita e pubblico delle grandi occasioni per l’inaugurazione di sabato della mostra “Lagonudo” un racconto fotografico originale delle giornate, inaspettate e sorprendenti, di Umbria Jazz 1978 a Castiglione del Lago. La mostra di Palazzo della Corgna, visitabile fino al 3 dicembre, presenta circa 60 scatti in bianco e nero del fotografo perugino Giuseppe Guaitini insieme alla riproduzione degli articoli dei giornali di quel memorabile luglio 1978. Hanno partecipato alla giornata inaugurale la vicesindaco di Castiglione del Lago Andrea Sacco, il sindaco di Castiglione nel 1978 Giuliano Festuccia, la sociologa Isabella Corvino, docente all’Università degli Studi di Perugia e il fotografo Giuseppe Guaitini testimone e protagonista dello storico evento.

«Quando gli amici del Foto Club “Al garage di Elio” di Perugia hanno contattato l’Ufficio Cultura del Comune di Castiglione del Lago per proporre una mostra fotografica sull’edizione 1978 di Umbria Jazz a Castiglione del Lago – ha raccontato Piero Sacco presidente di Lagodarte Impresa Sociale – noi, gestori degli spazi espositivi di Palazzo della Corgna, abbiamo subito capito l’importanza del progetto, trattandosi di un evento ormai storico che riguardava la nostra città e che molti di noi, me compreso, allora ragazzi, hanno vissuto in prima persona». Una raccolta di foto bellissime, tutte scattate e sviluppate personalmente da Giuseppe Guaitini, in un allestimento semplice ed essenziale realizzato con la consulenza storico-musicale di Claudio Bianconi, in collaborazione con il maestro illustratore Luca Petrucci. «Una bellissima e preziosa testimonianza di quello che era Castiglione del Lago in quel periodo – ha affermato la vicesindaco Andrea Sacco – che ricorda ai testimoni ma, soprattutto, racconta ai giovani il nostro paese, uno spaccato della nostra vita».

Giuliano Festuccia, sindaco castiglionese tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli Ottanta dello scorso secolo e contemporaneamente direttore dell’Azienda di Promozione Turistica del Trasimeno, ha raccontato i particolari di quell’indimenticabile 20 luglio 1978. «Dopo la prima esperienza del 1976 il problema era sempre lo stesso per noi amministratori: come gestire nel migliore dei modi una massa di spettatori, un numero fra 8 e 10 mila, che superava nettamente gli abitanti del capoluogo in quel periodo? Il Comune di Castiglione del Lago allestì un’area di campeggio libero per far dormire questa grande massa di giovani, alcuni in tenda ma la maggior parte con il solo sacco a pelo, ma restava il problema dei servizi igienici, della ristorazione, dell’acqua». Festuccia, ironico e divertito, ha ricordato la palpabile tensione che aleggiava nel paese e la lunga colonna di giovani che, sbarcati alla stazione di Castiglione, formarono una lunghissima e compatta colonna, in parte protagonista di saccheggi ed “espropri proletari” che fortunatamente provocarono danni limitati. «Il concerto, pur se fra qualche momento di tensione fra pubblico e organizzatori con fischi e contestazioni, andò poi molto bene». La situazione politica e sociale era sicuramente difficile con le grandissime tensioni del 1977 e il tragico 1978 in corso, fra terrorismo e movimenti di contestazione. Furono giornate quasi sconvolgenti per la morale castiglionese dell’epoca, con molti ragazzi che stavano insieme nudi e liberi, con la voglia di mettere in discussione tutto e tutti.

Un quadro politico e sociale è stato fatto dalla sociologa Isabella Corvino dell’Università di Perugia. «Era il periodo delle radio libere, dell’estate romana, del Festival di Castel Porziano, dei festival di Milano, della fine del localismo e dei movimenti globali militanti, con una continua sfida alle convenzioni sociali e che proponeva nuovi stili di vita con messaggi innovativi e dissacranti, frutto del radicale cambiamento culturale e generazionale con i giovani che diventavano soggetti parlanti e pensanti, grazie anche a una maggiore diffusione popolare della cultura».

«Le foto in bianco e nero – ha sottolineato Piero Sacco – raccontano non tanto l’evento musicale, di cui tra l’altro ci sono solo alcune immagini, ma prevalentemente l’attesa del concerto, caratterizzata da una vera e propria invasione di giovani provenienti da tutta Italia, come peraltro già avvenuto nel precedente concerto di Umbria Jazz nel 1976, che portavano in un piccolo borgo uno stile di vita alternativo, tipico dei movimenti giovanili metropolitani legati anche al “Movimento del ‘77” e in generale alla seconda metà degli anni Settanta, che portava libertà nei costumi e contestazione dei valori tradizionali ritenuti ingiusti e superati».

Protagoniste della mostra “Lagonudo” sono le bellissime foto di Giuseppe Guaitini, uno dei fondatori del Foto Club Perugia che realizzò il reportage del concerto, ospitato in un’area verde sul Lungolago castiglionese a poche centinaia di metri dal Centro Storico: «Il titolo, proposto da Monica Palma, evidenza certamente la presenza di molte immagini, di giovani nudi e seminudi, anche questo tipico di quegli anni, che hanno certo un valore storico e di costume, ma il “Lagonudo” del titolo della mostra intende alludere piuttosto ad una “messa a nudo”, quella derivata dall’incontro-scontro tra due mondi e modelli culturali estranei tra loro, in un ambiente che se da una parte, per dimensioni e carenze strutturali, lo acuisce, dall’altra lo stempera, lo addolcisce, proprio grazie all’abbraccio protettivo delle “dolci” acque del Trasimeno». Giuseppe Guaitini ha raccontato la genesi degli scatti, raccontando anche la sua lunga storia di grande appassionato di fotografia. Ha realizzato i suoi primi scatti a 16 anni con una Agfa a soffietto 6X9, durante una processione colpito dai bellissimi costumi tradizionali sardi, regione che lo ha visto nascere a Nuoro nel 1937 e dove ha vissuto fino all’adolescenza prima di tornare definitivamente a Perugia con la famiglia. Ha coltivato sempre la passione per la fotografia anche mentre consegue la laurea in chimica farmaceutica. Fin dall’inizio è stato attratto dalla figura umana che ha sempre fotografato facendo particolare attenzione alla cura dei dettagli e delle ambientazioni per valorizzare al meglio l’aspetto estetico e caratteriale dei soggetti. L’adesione al Foto Club Perugia, fin dagli anni 70, gli ha permesso di coltivare la sua passione perfezionando le tecniche di ripresa, sviluppo e stampa soprattutto in bianco e nero. Ha partecipato a molti concorsi e mostre fotografiche in Italia e all’estero. Si è interessato ad Umbria Jazz fin dagli inizi e nel 1978 ha seguito il concerto di Castiglione del Lago, soffermandosi soprattutto sulla folla di giovani spettatori, a posteriori molto interessante per quel particolare periodo storico.

La mostra sarà aperta tutti i giorni dalle 10 alle 17: biglietto intero 9 euro; ridotto “A” 7 euro (per gruppi e giovani da 18 a 25 anni); ridotto “B” 4 euro (giovani da 6-17 anni); ingresso gratuito fino a 5 anni di età e per tutti i residenti nel Comune di Castiglione del Lago. (AKR)