Quanto indicato da Gianni Fanfano nel concetto iniziale della sua nota sul decennale del CORRIERE PIEVESE “utilizzare anche questo strumento per provare a migliorare le cose nostre. Migliorare la Pieve e queste nostre zone dimenticate” e di seguito sviluppato con l’osservazione: “Città della Pieve da sola, nei processi contemporanei non va da nessuna parte. Dovevamo allargare il territorio di interesse” Bisognava semplicemente pensare ad un territorio diverso e provare a non buscarne. Per questo abbiamo cominciato ad includere nei nostri articoli quello che una volta era il comprensorio del Trasimeno, la Toscana confinante e l’alto orvietano” rappresenta realmente e mantiene con coerenza la linea editoriale della testata.
Il Corriere informa, interviene sui temi dei servizi, dello sviluppo economico, della mobilità interna al territorio interessato, sullo stato dei collegamenti interni e con l’esterno, sostiene le iniziative rivolte alla valorizzazione del consistente patrimonio di beni culturali ed ambientali, indica le rievocazioni storiche, le iniziative di rilevanza culturale e gli avvenimenti sportivi locali, insiste sul tema delle “opportunità” che, la presenza dell’Autostrada del Sole(A1) e dell’Alta Velocità (A.V.), che scorrono ai confini con la Toscana nel cuore di questa area interna dell’Italia Centrale, con la Stazione di Chiusi, già connessa con l’Alta Velocità e, volendo già operativa, offre un’ informazione puntuale sulle iniziative socio-culturali, storiche e ricreative che caratterizzano il territorio.
Inoltre la caratteristica che più lo unisce al territorio e inserisce sostanza all’informazione della testata, stimolando confronto e opinioni è rappresentato dai due temi che io considero centrali e correlati alla scelta del “dove vivere delle persone”, che costituisce e determina di fatto la precondizione sia per “vivere” appunto, sia per favorire lo sviluppo delle attività in un area interna come la nostra: cioè il tema dei servizi socio/sanitari e dei collegamenti, insiti nel principio di uguaglianza proprio delle democrazie e affermato nella Costituzione quale valore primario dell’agire delle Istituzioni.
A tal riguardo domando se può essere accettato e/o accompagnato da un atteggiamento accomodante, quanto deliberato dalla Giunta Regionale dell’Umbria che regola, nel territorio del Trasimeno/Pievese il Servizio Sanitario limitando di fatto il servizio ospedaliero di base, riducendolo alla prospettiva di un ospedale di area disagiata a Città della Pieve,(peraltro indicato da sentenza della Magistratura) e allo stato non pienamente operativo e a Castiglione del Lago con una sperimentazione gestionale che configurerà l’attuale struttura ospedaliera ” in via definitiva quale ospedale monospecialistico ortopedico – riabilitativo” .
Mi domando, inoltre, come e perché, la massima Istituzione Regionale possa incoraggiare tanta parte dei cittadini umbri a servirsi dell’alta velocità per raggiungere il Nord Italia, indicando loro di recarsi per accedervi in Toscana, alla periferia di Arezzo o in località Crete e ritenerli così soddisfatti.
Queste due osservazioni per rinnovare il mio incoraggiamento alla testata ed a quanti la animano, anche se con qualche ritardo nell’anno del decennale , dando atto e plauso al Corriere Pievese per questo importante lavoro.
Pietro Spadoni