L’AUR (Agenzia Umbria Ricerche) è l’agenzia regionale che studia la realtà umbra in tutte le sue componenti. Una particolare attenzione viene dedicata al turismo. Sotto riportiamo dati e prime riflessioni dell’Agenzia sul confronto fra 2023 e anni precedenti al Covid. Le riflessioni ed i dati sono tratti da un articolo di Giuseppe Croce.
Presenze: un confronto tra i primi 9 mesi del 2023 con quelli del 2019-17
Le presenze turistiche dei primi 9 mesi del 2023 superano nettamente quelle dei corrispondenti mesi del triennio pre-covid. In valori assoluti, si va dai +531.634 rispetto al 2019 ai +1 milione e 120 mila rispetto al 2017; in termini di variazioni percentuali si oscilla dal +10,6% rispetto al 2019 al +25,3% rispetto al 2017.
Arrivi: un confronto tra i primi 9 mesi del 2023 con quelli del 2019-17
Gli arrivi turistici dei primi 9 mesi del 2023 hanno superato nettamente quelli dei corrispondenti mesi del triennio pre-covid. In valori assoluti si va dai +124 mila rispetto al 2019 ai +444 mila rispetto al 2017. E non solo, analizzando i singoli mesi salta agli occhi che gennaio 2023 sfonda il muro dei 100 mila arrivi, facendo registrare il dato migliore di sempre.
In termini di variazioni percentuali si oscilla dal +6,3% rispetto al 2019 al +27,1% rispetto al 2017.
Comprensori: un confronto tra i primi 9 mesi del 2023 con quelli del 2019
Le presenze turistiche nei comprensori umbri nei primi 9 mesi del 2023
A livello di singoli comprensori, confrontando le presenze turistiche dei primi 9 mesi del 2023 con quelle del 2019, i top tre per crescita in termini assoluti sono l’Assisano, il Perugino e il Ternano. I top cinque per crescita in termini percentuali sono nell’ordine l’Amerino, il Ternano, la Valnerina, l’Assisano, e lo Spoletino. Le aree che decrescono (di poco) rispetto al 2019 sono soltanto due (tab. 5).
Gli arrivi turistici nei comprensori umbri nei primi 9 mesi del 2023
Spostandoci sul versante degli arrivi turistici i top cinque comprensori per crescita in termini assoluti sono l’Assisano, il Trasimeno, il Perugino, la Valnerina e il Ternano. I top cinque per crescita in termini percentuali sono nell’ordine l’Amerino, la Valnerina, il Trasimeno, il Ternano e l’Alta Valle del Tevere. Le aree che decrescono rispetto al 2019 sono tre (tab. 6).
In conclusione, va sottolineato che l’Orvietano è l’unico comprensorio che fa registrare, rispetto all’anno benchmark 2019, il segno meno sia sul fronte delle presenze che degli arrivi turistici.
Note
[1] Arrivi turistici: numero di clienti ospitati negli esercizi ricettivi; Presenze turistiche: numero delle notti trascorse dai clienti negli esercizi ricettivi; Permanenza media: rapporto tra il numero di presenze e il numero di registrati nel periodo preso in considerazione.
[2] Segni convenzionali:
– il fenomeno non esiste;
[3] Nella presente analisi, onde evitare di essere risucchiati dalle fluttuazioni figlie dell’epidemia da covid, non sono stati presi in considerazione gli anni 2020, 2021 e la prima parte del 2022, quando la paura del virus, in aggiunta alle limitazioni di ordine sanitario, limitava i nostri spostamenti.