Dopo la bufera Gesenu, intervengono i Comuni

by Gianni Fanfano

La bufera che sta investendo  in queste ore la Gesenu e le società collegate, come del resto anche quella vissuta qualche tempo fa e scaturita, allora,  dall’interdittiva antimafia che aveva colpito la stessa società, non può non riguardare e coinvolgere anche la realtà istituzionale e politica del Lago Trasimeno. Gesenu, è il caso di ricordare, detiene il 40% delle quote di TSA, società di cui sono proprietari gli otto comuni dell’area del Trasimeno più il comune di Corciano. Nello stesso tempo Gesenu è la maggiore società del Consorzio Gest che è titolare del contratto di gestione delle discariche e dei servizi dell’intera area dell’ATI2, di cui TSA è esecutore per la parte riguardante la zona dei comuni lacustri. Un intreccio che già di per sé meriterebbe la massima attenzione a prescindere da tutto quanto è accaduto nei mesi scorsi e dal livello di servizio che risulta non essere eccelso. Assetti proprietari delle società. aspetti contrattuali ereditati e loro inserimento nel contesto di un continuo intervento della magistratura inquirente, stanno diventando un serio banco di prova per i Comuni e per la appena nata Unione dei Comuni del Trasimeno. Dal comunicato che è stato emesso e che riportiamo, sembrerebbe che la consapevolezza della situazione ci sia. (N.d.R)

Con un comunicato congiunto gli otto sindaci dell’area del Trasimeno e il sindaco di Corciano intervengono sulle vicende giudiziarie che hanno interessate nelle ultime ore la Gesenu, con il relativo sequestro del bioreattore nella discarica Tsa di Borgogiglione.

“Il rapporto di eccessiva ingerenza in Tsa da parte di Gesenu -si legge nella nota congiunta – che è il principale socio di minoranza con il 40 per cento delle azioni, ci aveva convinto già nell’estate 2014 a modificare lo statuto e a non rinominare l’amministratore delegato di spettanza di Gesenu. Questi infatti cumulava fino al 2014 la doppia carica di amministratore delegato sia di Gesenu che di Tsa. Un palese conflitto di interesse – dichiarano i primi cittadini del Trasimeno e Corciano – che oggi sembra nascondere anche qualcosa di più grave e preoccupante, dove i Comuni ed in particolare quelli dell’area Tsa (gestore operativo della discarica) sembrerebbero, in base a quanto riportato dagli organi di stampa, vittime di opache regie a loro danno. A più riprese i sindaci dell’area servita da Tsa hanno manifestato la necessità di rivedere il contratto generale Gest che regola il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti nell’Ati2. Inoltre – si legge in chiusura della nota – sul tema ‘rifiuti’ la Giunta dell’Unione dei Comuni del Trasimeno ha formalmente richiesto sia agli organi regionali che a Gest di scongiurare criticità che possano compromettere le attività di raccolta e smaltimento”.

ARCHIVIO DEL CORRIERE PIEVESE
30 NOVEMBRE 2016

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