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Comitato per la Stazione di Chiusi ” Alta Velocità. Giani e Romizi, ne vogliamo parlare?”

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Un interessante contributo pubblicato nella pagina fb del Comitato per la Valorizzazione della Stazione di Chiusi – Chianciano Terme.

Stazione AV a Montallese o alle Tre Berte?

E ancora: posizione campanilistica e di retroguardia quella del Comitato per la valorizzazione delle stazioni di Chiusi e Arezzo che si oppone alla stazione in linea?

Facciamo chiarezza una volta per tutte: la diatriba tra Montallese o le Tre Berte è un falso problema utile solo a inquinare il dibattito.

Il Comitato e altri 3.000 cittadini di questi territori non vogliono la stazione in linea AV a Montallese.

Così come la Regione non la vuole alle Tre Berte (Montepulciano).

Quella delle Tre Berte è la proposta dell’Unione dei Comuni della Valdichiana che è stata bocciata senza appello dalla Regione in sede di esame del nuovo Piano Strutturale intercomunale. (Leggersi i Verbali della Conferenza di Co-pianificazione di cui qui sotto metto una sintesi delle sue “Conclusioni”).

La stazione in linea se mai verrà fatta di certo non verrà fatta né a Montallese né alle Tre Berte. La scelta quindi è tra Rigutino tra 10 anni o Arezzo e Chiusi subito (la cosiddetta opzione 0).

Il Comitato e altri 3.000 cittadini di questi territori dicono che le stazioni di Arezzo e Chiusi, dividendosi le 20 coppie di treni che normalmente fermano in una stazione in linea, sono perfettamente in grado di servire l’area vasta Siena, Arezzo e Perugia perché già interconnesse e adeguate alla AV, dotate di tutte le infrastrutture necessarie compreso il casello autostradale. Fin da subito invece che tra 10 anni perché 10 anni è il tempo minimo per la realizzazione di una stazione AV.

A costo zero, senza impegno di nuovo suolo, e un “aggravio” di 5/7 minuti rispetto alla stazione in linea, per la quale, invece, serviranno almeno 90 mln.

Io sono convinto che valga la pena parlarne e approfondire tutti gli aspetti valutandone pro e contro. Del resto, niente di più e niente di meno di quello che prevede la normativa in materia (compresa la nostra legge regionale): valutare anche l’opzione 0. Credo che sarebbe interessante aprire un confronto sul territorio (coinvolgendo anche Siena, Arezzo e Perugia) in cui poter valutare le diverse opzioni. Potremmo anche scoprire elementi nuovi, sconosciuti se non addirittura occultati. Ma è accettabile che a decidere di un argomento destinato a cambiare i destini di un territorio vasto siano qualche politico e un gruppo di “tecnici” a cui deleghiamo tutto? A me non sembra assolutamente normale e quindi accettabile. Io credo che il coinvolgimento diretto dei cittadini sia uno dei pochi strumenti rimasti per tentare di influenzare le scelte politiche a cui poi tutti noi saremo sottoposti.

Quindi mi batterò per che ci sia una risposta positiva alla domanda “se ne può parlare?”.

Presidenti Giani e Tesei, Sindaci Fabio, Ghinelli e Romizi tra una stazione nel deserto tra 10 anni (se va bene) e due stazioni subito senza costi aggiuntivi e consumo di nuovo suolo se ne può ragionare?

Dal Verbale della Conferenza di Copianificazione (Organo regionale competente all’esame del Piano Strutturale) a pagina 5 e segg

“ (…) CONCLUSIONI

La Conferenza ritiene che la previsione presenti criticità rispetto alla specifica disciplina paesaggistica del PIT/PPR (Piano Indirizzo Territoriale con valenza di Piano Paesaggistico) sopra riportata, in quanto si tratta di un ampio territorio agricolo pari a circa 17 ha ancora integro (…) reputa che, aldilà dell’individuazione di un riferimento strategico, sia prematuro individuare nel PSI una specifica scheda norma con tanto di localizzazione, funzioni , e parametri urbanistici.

Su tale area infatti ad oggi manca una valutazione concertata con gli Enti preposti.

  • A tal fine si evidenziano le osservazioni riportate nel parere del Settore Infrastrutture della Regione Toscana: detta previsione rientra tra le competenze preminentemente statali, non è ricompresa tra gli specifici interventi inseriti nel PRIIM (Piano Regionale Integrato delle Infrastrutture e della Mobilità) e non trova corrispondenza tra le possibili localizzazioni individuate per la stazione “Medioetruria” dal sopra richiamato rapporto del Tavolo Tecnico;
  • appare necessario procedere alla localizzazione della nuova stazione valutando con RFl, Gestore dell’infrastruttura ferroviaria nazionale, la sua possibile collocazione nel tratto ferroviario prescelto, dal momento che risulta interessato sia dalla presenza di una sottostazione elettrica, sia dall’innesto dei raccordi di interconnessione con la linea storica Roma – Firenze;
  • si evidenzia l’utilità di supportare la previsione con una stima sul bacino servito e sul numero di utenti attratti dal servizio, anche per una prima sommaria valutazione del rapporto costi benefici;
  • allo stato attuale si rilevano insufficienti collegamenti infrastrutturali, rappresentati dalla linea ferroviaria Siena – Chiusi e dalla S.P. 326, dal momento che il collegamento con la limitrofa autostrada A1 comporterà necessariamente la realizzazione di un nuovo casello.

Romano Romanini