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Città della Pieve. Un grande Palio dei Terzieri. Ma ora la città deve decidere.

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E’ stato un grande Palio dei Terzieri. Un Palio che conferma e consolida definitivamente Città della Pieve nell’Olimpo delle rievocazioni storiche. Insieme al suo calendario che occupa tutto l’anno con  il Presepe Monumentale a Natale, con i Quadri Viventi a Pasqua, con l’Infiorata di san Luigi e con la Festa di san Pietro a giugno, con la Festa del Beato Giacomo a settembre, con Epoche in Passerella ad ottobre. E’ stato un Palio superbo, sontuoso, rigoroso, ricercato, atteso, partecipato, stravisto, sentito, vissuto, animato, animoso, battagliato, colorato, rumoroso, appassionato,  lucroso, costoso, portatore anche di lamentele e disagi, organizzato. Taverne, costumi e costumisti, i gruppi di arcieri, i maestri del fuoco e dei tamburi, sbandieratori, le chiarine, i cavalli ed i cavalieri, botteghe d’epoca, giocolieri e saltimbanchi, le squadre di trovarobe e preparatori, si sono superati.

E’ stato qualcosa in più degli altri Palii. Con una sforzo organizzativo più grande di sempre e con un pubblico più numeroso di sempre. Saranno poi le cifre del bilancio dell’Ente Palio a parlare. Sarebbe interessante promuovere anche una ricerca, come è stato fatto, in altre città, per altre manifestazioni, per capire il giro economico indotto, il “fatturato” complessivo  di questa manifestazione.

Ha vinto il Terziere Castello per la terza volta consecutiva, frammezzata dai due anni di stop dovuti al Covid. Segno di un gruppo di arcieri consolidato. Ad ottobre conosceremo i vincitori degli altri due premi , Masgalano e carro allegorico. Ma hanno vinto tutti e tre i Terzieri ed il loro strumento l’Ente Palio,  che rinnovandosi si è rafforzato. Hanno vinto ancora una volta i Terzieri di Città della Pieve, imponendosi, ancora una volta, come le associazioni storicamente più importanti e vitali della città.

Il livello di qualità complessiva raggiunto nella sfilata del Corteo Storico finale, ma anche nelle serate di contorno è da primato, anche se come tutto e sempre, è migliorabile.

Ma questa edizione 2023 del Palio nella sua grandezza ha squadernato fino in fondo un problema che covava e cresceva nel tempo.

Il Palio dei Terzieri è diventato una grande manifestazione. di pubblico. Come una grande manifestazione musicale, o sportiva, o come lo erano le manifestazione politiche di una volta. Con i suoi pregi ma anche con i suoi problemi. Che nella repubblica della burocrazia si ingigantiscono.

Prima domanda. La Città, nelle sue diverse articolazioni, istituzionali, economiche e sociali e negli abitanti dei suoi vicoli diffusi vuole questa manifestazione? Se la risposta è si come tutto quanto detto sinora lascia presupporre, il primo impegno deve venire dai Terzieri. Il secondo dalle Istituzioni pubbliche a cominciare dal Comune.

L’impegno dei Terzieri deve essere quello di rafforzarsi, di crescere nella qualità, di competere sempre meglio non solo al loro interno, ma anche con la grande concorrenza esterna, di utilizzare l’Ente Palio come strumento di garanzia, di controllo storico  e di razionalizzazione dei servizi. Ma devono anche controllare di più alcune  loro iniziative e soprattutto gli orari degli appuntamenti serali.

Le istituzioni pubbliche devono garantire  in primis tre condizioni fondamentali: sicurezza, pulizia e  diciamo sollievo burocratico. La sicurezza dipende dalla prefettura e dalle  forze dell’ordine. Ci è stato detto che nell’orario notturno in un territorio di circa 70.000 abitanti, in cui ricade la nostra città, nel periodo interessato,  era operante una sola volante dei carabinieri. Non basta, anche tenuto conto del disagio giovanile che ormai si struttura in bande che girano nei punti di maggiore attrazione.

Per la pulizia titolare del servizio è il Comune che si avvale di un contratto di appalto con Gest che a sua volta si avvale di una azienda minore che è Tsa. Società miste, con prevalente proprietà pubblica, ma di fatto gestite dal socio privato. Abbiamo saputo che il Comune spende, in quei giorni,  12.000 euro, per un servizio straordinario. Uno sforzo notevole. In teoria molte ore aggiuntive rispetto a quelle normali. Ma come si è visto del tutto insufficienti a coprire la domanda aggiuntiva che in quel periodo si crea. Anche in questo caso si dovrà intervenire collegando il tutto ad una diffusa insoddisfazione dei pievesi nella gestione dei rifiuti e nel rapporto costo/servizio durante tutto l’anno.

Per concludere c’è un’altra sfida che riguarda Città della Pieve, il suo futuro in generale ed in particolare le manifestazione dei Terzieri ed il suo Palio. Parlo delle risorse economiche. Certo si deve lavorare perché l’autofinanziamento cresca, con l’aumento dei ricavi ed anche una migliore gestione dei costi. Importanti sono i contributi delle aziende locali. Quest’anno le sponsorizzazioni dovrebbero avere superato i 15.000 euro e vanno ringraziati tutti gli operatori coinvolti. Poi però contano, anche molto, le risorse pubbliche. Quelle che le istituzioni, a cominciare dal Comune, ma soprattutto Regione, Ministeri e Unione Europea mettono a disposizione di questo tipo di attività.

Qui casca ancora una volta l’asino. L’asino della considerazione che Città della Pieve ha nelle forze politiche che hanno governato e governano. Il rapporto fra i finanziamenti erogati alla altre manifestazioni e quelli giunti a Città della Pieve è improponibile. Cosa facciamo? Continuiamo a stare zitti? Ad accettare questa annosa e continua mancanza di attenzione? Magari anche al tentativo di spoliazione di qualche nostra iniziativa, su cui torneremo?

Ecco, tornando al titolo. Grande Palio. Ma proprio perché grande, occorre grande attenzione. E decisioni e scelte all’altezza delle sfide. Di tutta la città.

Gianni Fanfano