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Camilleri ai giovani “….Teneteli lontani dal vostro avvenire. Fatevelo voi”…

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ARCHIVIO DEL CORRIERE PIEVESE
2 LUGLIO 2017

Una frase di Andrea  Camilleri , riportata ultimamente  dal Corriere della Sera, si riferisce agli ultimi esami di maturita’ e  parla agli  studenti :”….Teneteli lontani dal vostro avvenire. Fatevelo voi”… Ovviamente non e’ mio compito interpretare il pensiero dello scrittore, semplicemente osservo  che questa frase suona anche come un invito, una sollecitazione a coloro che svolgono,  a livello nazionale, il ruolo di protagonisti, senza se e senza ma, con caparbieta’, incuranti del fallimento delle vere politiche culturali, amministrative, sociali di cui il paese sente la necessita’.

Mi soffermo sulle politiche culturali perché nel nostro passato era evidente una selezione della classe dirigente anche in base all’abbinata spessore/capacità, da intendersi in primis come radicamento culturale e come progettualità, espressione di una visione sociale e civile.

Prima di parlare di impresa e investimenti va individuato un percorso, un progetto di società che tenga conto delle diversità e delle ulteriori complessità introdotte dalla globalizzazione economica.

Le persone non hanno bisogno solo  di mance, di bonus ma piuttosto di sicurezza, di prospettiva, di preparazione e di formazione.

La scuola, compresa la tanto “famigerata buona scuola”, “fiore all’occhiello della sinistra” , non corrisponde alle esigenze dei giovani.

Utile forse la lettura della poesia di Giorgio Caproni (una delle tracce per il tema di italiano); autore sconosciuto per la massima parte degli studenti non certo per causa loro:-

“Non uccidete il mare, la libellula,  il vento,

non soffocate il lamento, il canto del lamantino, il galagone, il pino.

Anche di questo e’ fatto l’uomo e chi per profitto vile fulmina un pesce, un fiume, non fatelo cavaliere del lavoro.

L ‘amore finisce dove finisce l’erba e l’acqua muore.

Dove sparendo la foresta e l’aria verde, chi resta sospira nel sempre piu’ vasto paese guasto.

Come potrebbe tornare a essere bella, scomparso l’uomo, la terra”.

In pratica un’ode alla natura e un monito all’uomo puo’ aprire un mondo di riflessioni su tematiche assolutamente di attualità che riportano al tema dello spessore culturale e alle scelte che derivano dalla piena consapevolezza di un fine.

L’invito di Camilleri  a prendere in mano il proprio destino, il proprio futuro e’ quanto di piu’ nobile si possa augurare ad una gioventù che ha molte possibilità, molte potenzialità per crearsi  un mondo dove vivere meglio, insieme ovviamente, in collaborazione e in condivisione.

Senza comunque rinunciare ai propri ideali, senza compromessi con se stessi e quindi con gli altri.

Rita Fiorini