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33 milioni per la sanità umbra. Marini conferma i 3,5 mln per Città della Pieve

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Pubblichiamo la nota dell’agenzia di stampa regionale, che riporta la notizia di un primo via libera ricevuto dal piano per gli investimenti nella sanità umbra. La mettiamo in relazione anche con una notizia avuta da ambienti del Partito Democratico locale, secondo i quali, nel corso di una riunione degli iscritti a livello comunale, la presidente della Regione avrebbe riconfermato il finanziamento dei 3,5 milioni previsti per la riconversione dell’ospedale pievese in struttura di servizio  per lungodegenza, RSA e Centro per i disturbi alimentari, integrati  alla Casa della Salute, ad un serie di servizi ambulatoriali e per la diagnostica  e ad un pronto soccorso 24h di primo livello. Nel corso delle prossime settimane dovrebbe essere presentato dal Direttore Generale Casciani, il programma dei lavori. (N.d.R)

(aun)- Ha ricevuto il via libera del Ministero dell’economia ed ora è al vaglio della Conferenza Stato-Regioni l’accordo di programma integrativo siglato tra Regione Umbria, Ministero della salute e lo stesso Mef, che prevede investimenti per oltre 33 milioni di euro, finalizzati alla riqualificazione e razionalizzazione della rete dei servizi sanitari regionali, in un’ottica di gradualità della cura, di sollievo alla cronicità e di conseguimento di maggiori livelli di sicurezza. È quanto riferisce la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, sottolineando come “questo importantissimo complesso di interventi, che riguarderà sia le aziende sanitarie ospedaliere che quelle territoriali, consentirà al nostro sistema sanitario di elevare ancor di più la sua qualità complessiva”.

Il Programma prevede interventi di edilizia sanitaria e di potenziamento tecnologico in tutte le Aziende ospedaliere ed Asl dell’Umbria, finalizzati alla riqualificazione e all’ammodernamento della rete ospedaliera e dei servizi sanitari territoriali e al conseguimento di elevati livelli di sicurezza. Tra gli interventi previsti la realizzazione di un Polo unico regionale di conservazione della documentazione sanitaria, dedicato alla diagnostica per immagini e alla gestione del “disaster recovery”; l’adeguamento antincendio ed impiantistico di vari siti ospedalieri e sanitari; la realizzazione di hospice; l’acquisto di beni informatici e nuove dotazioni tecnologiche per la diagnostica e per laboratori, la ristrutturazione di centri e residenze sanitarie.