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Pieve Nostra 1959: Autostrada, Banda musicale, la gioventù pievese, De Fabrizio attacca il Comune

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Questa settimana pubblichiamo tutti i quattro numeri di “Pieve Nostra” del 1959. C’è di nuovo in più articoli trattato il problema delle vie di comunicazione, del rischio isolamento e del tracciato della Autostrada del Sole. Fra le notizie brevi compare l’ennesimo tentativo di ricostituire la Banda Cittadina e l’elenco, sempre interessante,  degli iscritti.Non possono mancare ovviamente gli articoli, a varia firma di Gino Porzioli, Da segnalare quelli in cui, nelle vesti di Pierino, parla del veglione, della partita di pallone e della mattinata in cerca di funghi. Siamo in un anno anche particolarmente infelice per la squadra di calcio, che ancora una volta è in crisi ed ancora una volta come vedremo alla fine risorge.Paola Scarpelli, poi ci regale una pagina sulla gioventù pievese, su quello che vuole e quello che pensa. C’è anche un breve ed indiretto accenno al crollo di una parte del tetto di Palazzo Fargna che nel giugno di questo anno causò diversi feriti ed una bambina morta, all’interno di famiglie a me molto vicine, quelle dei  Bacci. Ma diciamo che da un punto di vista storico e politico il pezzo forte di questi numeri che vi presentiamo è il doppio articolo del professor angelo De Fabrizio che nel titolo sintetizza alla perfezione le cose scritte”Un paese alla deriva, prediche inutili”, che è una requisitoria contro le inefficienze ed i limiti dell’amministrazione Comunale. Non ci sarà subito una risposta, ci sarà anzi, come potrete vedere un secondo articolo di De Fabrizio, ancora più dettagliato. La risposta del sindaco di allora Solismo Sacco verrà nel primo numero del 1960. Ma siamo già in clima di elezioni. E si annunciano cambiamenti anche all’interno del PCI, che come si è visto è di gran lunga il partito di maggioranza, e all’interno del Comune. se gli anni cinquanta si possono considerare gli anni di Sacco, e del partito uscito dalla guerra e dalla lotta di liberazione, gli anni sessanta si annunciano come gli anni dell’apertura, c’è la crisi dell’agricoltura, della Frazzi, cambia tutto. Vedremo con quali personaggi e con quali fatti (g.f)