Home Rubriche Panicale. Il santuario di Mongiovino chiede aiuto

Panicale. Il santuario di Mongiovino chiede aiuto

Condividi

dal Corriere dell’Umbria del 16.12.2015 Interventi urgenti o “morte” annunciata

Occorrono interventi immediati per il santuario di Mongiovino e le strutture annesse. Lo affermano le locali confraternite del Santissimo Sacramento e della Buona Morte, secondo le quali il santuario risulterebbe “abbandonato da tutte le istituzioni civili e religiose”. Le confraternite hanno messo nero su bianco la propria preoccupazione, denunciando l’inerzia di chi dovrebbe avere a cuore le sorti del santuario di Mongiovino, un complesso monumentale che necessita di interventi finalizzati alla tutela di un pezzo consistente di patrimonio storico-artistico.

“Tutti conoscono l’importanza del santuario – scrivono le due confraternite – come tutti conoscono le gravi criticità che caratterizzano la struttura e i fabbricati limitrofi. Ciò nonostante risulta palese come nessuno abbia interesse al recupero e alla valorizzazione di una realtà ove spiritualità e arte si fondono in maniera sublime”.

A occuparsi del santuario, sarebbero solo pochi volontari. “La chiesa necessita di interventi immediati e improcrastinabili – si legge nella denuncia – per i quali la Soprintendenza è stata più volte, e m maniera anche accorata, invitata a intervenire. Per tacere dei locali annessi che versano in condizioni di inaccettabile degrado.

Nessun riscontro è finora sortito, ed è solo grazie a pochi volontari, da sempre innamorati e devoti al santuario, i quali si prestano in maniera indefessa, che questa meravigliosa opera può ancora oggi essere praticata. Se tale inerzia e trascuratezza deve essere considerata il segno dei tempi, da parte nostra non lo accettiamo, preannunciando che verranno con forza intraprese tutte le iniziative necessarie affinchè il santuario di Mongiovino mantenga la propria luce sul suo cammino spirituale e su quello delle generazioni future”.

Il santuario di Mongiovino, progettato nel 1524 da Rocco da Vicenza, è una delle poche testimonianze presenti m Umbria di architettura bramantesca, apprezzata anche per la ricchezza delle decorazioni al suo interno. La sua costruzione venne autorizzata dall’ allora Papa Leone X sulla scorta delle pressanti richieste in questo senso, da parte dei fedeli, all’indomani di una serie di eventi prodigiosi, in particolare quelli che videro protagonista una giovane pastorella di nome Andreana.