(aun) Orvieto “La strategia ‘aree interne’ rappresenta una straordinaria opportunità di crescita e sviluppo del comprensorio orvietano-pievese. Grazie a oltre 12 milioni di euro di risorse pubbliche qui potranno essere realizzati concretamente progetti che sappiano far leva sui punti di forza di questo territorio per superarne debolezze e criticità, contribuendo così a determinare nuovo sviluppo”. È quanto affermato dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, intervenuta questa mattina ad Orvieto, nella sala del Consiglio comunale, al “focus” per l’illustrazione del progetto denominato “Preliminare di strategia dell’area interna sud-ovest orvietano: una terra ricca di tempo, tra borghi storici, beni culturali e ambientali”. Un complesso di interventi e progetti che potrà contare su una dotazione finanziaria di oltre 12 milioni di euro, finalizzati a favorire lo sviluppo e la crescita economica e sociale delle aree che soffrono di marginalità.
All’incontro, oltre alla presidente Marini, hanno partecipato il capo del Dipartimento per lo sviluppo e coesione sociale, Fabrizio Barca; il sindaco di Orvieto (anche in qualità di portavoce dell’area), Giuseppe Germani; Lucio Caporizzi, direttore della Programmazione della Regione Umbria; sindaci ed amministratori dei comuni dell’orvietano, rappresentanti delle forze sociali, economiche e del mondo della cultura.
“Questo incontro di lavoro – ha affermato la presidente Marini – è l’ulteriore tappa di un percorso a suo tempo intrapreso per cogliere la sfida culturale e di metodo del governo del territorio che mettesse al centro le imprese e i cittadini. È quindi una sintesi costruttiva del lavoro che abbiamo avviato insieme anche alle Amministrazioni Comunali del territorio, ai cittadini e agli animatori dello strumento ‘Aree Interne’”.
La presidente Marini ha quindi sottolineato la necessità di “passare alla fase di definizione dell’ordine di priorità e di azioni che stanno all’interno di questo quadro strategico. Sono molte le idee che possono trovare risposte concrete anche in altri strumenti pubblici e privati. Dobbiamo evitare – ha aggiunto Marini – il limite di documenti positivamente visionari o la somma di priorità contingenti elencate nella lista delle cose che sono già nei cassetti delle amministrazioni locali. L’intento è quello di utilizzare idee e progetti che già sono stati definiti, e individuare e scegliere le azioni che oggi sono ritenute più strategiche delle altre; azioni che – ha concluso Marini – si possono allocare negli strumenti della programmazione regionale già a disposizione”.