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Lettera di una cittadina sulla strada di accesso dalle Mura al parcheggio sotto S.Francesco

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Pubblichiamo volentieri una lettera inviataci da Anna Marina Gostinfini che esprime il suo dissenso rispetto alla strada di congiunzione, in corso di costruzione,  fra le Mura e il parcheggio situato sotto il convento di San Francesco. La critica è specifica, ma riguarda temi quali la tutela del paesaggio, i parcheggi, la mancanza di percorsi meccanizzati, una nuova viabilità di accesso a Città della Pieve più volte sollevati in questo giornale. (N.d.R)

Gentile Direttore,

Le scrivo per segnalare alla Sua cortese attenzione e a quella di tutti i cittadini pievesi un’iniziativa dell’amministrazione comunale ; mi riferisco ai lavori di sbancamento volti alla realizzazione di una strada di collegamento tra il parcheggio situato nei pressi del campo sportivo e Via delle Mura. (zona soggetta a vincolo paesaggistico)

A detta dei nostri amministratori, la strada in oggetto dovrebbe migliorare la circolazione del traffico all’interno del centro storico. In realtà, a mio avviso, questa iniziativa appare poco funzionale e in controtendenza con lo spirito della più recente normativa(decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 )relativa alla tutela , valorizzazione e conservazione dei beni paesaggistici.

I lavori per la realizzazione di una larga strada a doppia corsia, a ridosso della Chiesa di San Francesco e della Rocca, già da ora hanno infatti sconvolto totalmente l’assetto paesaggistico precedente, come è facilmente constatabile dal belvedere all’interno della Rocca.

Sappiamo tutti quanto sia raro e prezioso il verde pubblico, soprattutto quello all’interno dei centri storici , non ce n’è mai abbastanza per realizzare giardini pubblici e/o parchi-gioco per bambini, ma a Città della Pieve il buon senso e i più elementari principi di salvaguardia dell’ambiente, a quanto sembra, non valgono molto : una piccola collina, destinata da sempre a verde pubblico, è stata brutalmente aggredita e distrutta da ruspe ed escavatori ; gli alberi ad alto fusto presenti in essa da anni sono stati sradicati e sacrificati, solo alcune piante di ulivo risparmiate semplicemente perché non in linea con il percorso della strada.

Il consolidamento della terrazza del Circolo Movimento Cristiano Lavoratori (ex A.C.L.I.) realizzato con un muro in calcestruzzo, ha richiesto inoltre l’utilizzo di una notevole quantità di cemento e ferro che peggiora ulteriormente l’impatto dell’opera sull’ambiente circostante.

Sorge spontanea una domanda: i vincoli paesaggistici valgono solo per le iniziative dei privati cittadini?

La scarsa attenzione verso l’ambiente e un modo a dir poco disinvolto di intervenire su un paesaggio protetto, vanno poi di pari passo con il disinteresse nei confronti della sicurezza dei cittadini (pedoni e automobilisti) in quanto l’ingresso e l’uscita della nuova strada, in via di realizzazione, si trovano entrambi immediatamente sotto curva.

Dal momento che i lavori di sbancamento sono stati realizzati al di là di un muro storico, transennato da più di due anni perché pericolante (con gravi disagi per i pedoni che percorrono quel tratto di strada), immagino però che molti Pievesi non siano neppure a conoscenza di quanto sta accadendo nella nostra cittadina; li invito quindi a rendersene conto personalmente recandosi al Belvedere(dovremmo ormai chiamarlo Malvedere!) della Rocca.

Anna Marina Gostinfini