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Industriali umbri : «Sì alla macroregione»

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dalla Nazione Umbria  di Silvia Angelici. Industriali: «Sì alla macroregione»

E’ vista  di buon occhio anche dagli industriali, e non solo dal mondo della politica, l’idea di una «macroregione» tra Umbria, Marche e Toscana. Lo ha ribadito in questi giorni il Consiglio direttivo di Confindustria Marche, dopo gli ultimi incontri tra i Governatori delle tre regioni interessate. E adesso, anche il presidente degli Industriali umbri Ernesto Cesaretti, parlando di «un percorso già avviato da tempo con le altre due regioni», ha posato l’accento sulle opportunità preziose che si verrebbero a creare per dare più slancio alle attività degli enti pubblici e delle imprese nei vari ambiti di competenza.

Ma a che punto sono gli incontri? E soprattutto su quali temi dovrà incentrarsi la joint venture tra i tre territori?

«Confindustria Umbria – spiega il presidente Cesaretti – da tempo partecipa al dibattito politico-amministrativo in merito alla nascita della macroregione. Di sicuro il nuovo organismo saprà attrarre anche fondi, idee e risorse comunitarie per il nostro tessuto produttivo, che negli ultimi tempi, a causa della recessione, era arretrato ai livelli delle regioni del Sud. Il riordino delle competenze degli enti locali va dunque colto come una grande opportunità anche per lo sviluppo economico».

Dottor Cesaretti, ci sono accordi in progress tra gli industriali delle tré regioni?

«Mi sono incontrato con il presidente delle Marche e della bassa Toscana e siamo d’accordo su questa linea. Ora stiamo lavorando a un tavolo di coordinamento su varie iniziative, la cui convocazione sarà fissata a breve».

Quali saranno i temi introdotti dall’Umbria?

«Confindustria ha annunciato l’intenzione di lavorare sul fronte dell’internazionalizzazione, dell’innovazione tecnologica e sulla rivitalizzazione della fascia appenninica. Visti gli ultimi dati Istat che fanno scivolare l’Umbria verso le regioni del Sud, è nel nostro interesse legarci a Regioni più in salute ed “evolute” dal punto di vista imprenditoriale. Più volte, a prescindere dalla creazione o meno della macroregione, gli industriali hanno dichiarato di volere fare massa critica tra regioni affini. Sia per lo sviluppo generale, che per diventare più competitivi verso i mercati esteri».

La macroregione potrebbe tornare utile all’Umbria anche per uscire dallo storico isolamento infrastrutturale?

«Di certo ci faciliterebbe gli sbocchi per l’export verso il mare, senza escludere le ricadute positive per il turismo».

L ‘obiettivo è attrarre i fondi comunitari

«Di sicuro il nuovo organismo saprà attrarre anche fondi, idee e risorse comunitarie per il nostro tessuto produttivo».