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Il “Calcio del Martedì” e la Pievese “coppista”

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 La rubrica “Il Calcio del Martedì” è dedicata agli approfondimenti dopo i risultati e le classifiche dei due campionati principali che disputano le squadre pievesi cioè la Promozione e la Prima Categoria

che pubblichiamo nel pomeriggio della domenica e gli articoli che compaiono il lunedì.

Oltre agli approfondimenti dei due campionati più importanti nella rubrica compaiono risultati e classifiche del calcio giovanile della Pievese con gli Juniores, gli Allievi e i Giovanissimi.

Infine nela rubrica dedichiamo un angolo alla storia del calcio pievese e non. Per chi non vuol perdere la memoria anche di questo mondo affascinante che ci appassiona.

( Gli articoli di giornale sono tratti dal Corriere dell’Umbria)


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Cacciamano Cacciagol, capocannoniere della Promozione Girona A


Prima Categoria Girone  B

Continua il duella a distanza fra le due big Moiano e Tavernelle, in attesa del match dell’anno il 1 febbraio!

Da notare  il cammino di Raccogli il bombere del Pobandino che raggiunge Ponticelli alle spalle di Gibbs.

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Gibbs ( Taverenelle )capocannoniere della Prima Categoria Girone B


La Juniores di Mister Saravalle cede in casa al forte San Giustino.

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Bella vittoria degli Allievi Regionali. Segnano Possieri e Metolli.

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Risultati classifiche e marcatori del campionato Giovanissimi Regionali A2. Sconfitta di misura contro gli extra del Gubbio Croitoru continua a segnare…

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Per la parte che dedichiamo nella rubrica ” Il Calcio del Martedì” alla storia del calcio a Città della Pieve oggi riprendiamo il capitolo della Pievese del secondo dopoguerra, primi anni cinquanta. Fu chiamata la “Pievese coppista” e leggendo capirete perchè, anche se non è difficile intuirlo.

Come sempre il brano è tratto dal libro “Fanno scuola agli argentini”.

“La Pievese del dopoguerra. Le squadra di Salvietti e quella “coppista” di Peppino Peppoloni, di Augero, di Colalè  e di Vincenzino Mazzuoli.

 La guerra aveva fermato tutto, i giovani erano partiti per i diversi fronti della guerra. Subito dopo il passaggio del fronte si racconta che  giocarono ancora, nella squadra locale, per un po’, i giocatori della vecchia guardia. ( Carli, Sannella, Colombo, Colocci un brigadiere dei carabinieri.).Le prime notizie ufficiali le abbiamo trovate, a marzo, nel Giornale dell’Umbria.Nel 1945  si ricomincia a giocare a pallone grazie all’organizzazione spontanea di un gruppo di giovani.E’ una partita con il  2° Railway Mobile Workshop inglese.I pievesi vincono 6 a 4 e si danno nuovi appuntamenti.. A maggio una nostra squadra viene sconfitta pesantemente a Mugnano.Domenica 13 maggio una Pievese “profondamente rinnovata” sconfigge per 4 a 1 la squadra ospite. E’ la gara dove subisce un serio infortunio il centravanti biancoceleste Stella, che aveva giocato con la prima Pievese.. La formazione di quella partita era: Bovi, Gorello ,Macchiaiolo, D’Ubaldo, Colombo, Baiocco, Bellavita, Battaglini, Stella (Barbini),Faltoni, Cittadini.Segnarono Colombo su rigore,Battaglini e  Barbini.

Nel maggio del 1945, nella sede provvisoria del Mutuo Soccorso, si ricostituisce l’Associazione Sportiva Pievese.Le elezioni indicano quale presidente il veterinario dottor Mileto Salvietti, alla vice presidenza  Remo Cupella, i consiglieri sono  Giuseppe Peppoloni, Enrico Augero,che sarà presidente nel 1950, Antonio Stefanini, Otello Cesaroni, Giovacchino Mancini e Gino Federighi.Con L’aggiunta di pochi altri ed in particolare  del professor Colalè che sarà presidente nel 1951 e di Vincenzo Mazzuoli, che sarà presidente dal 1951 al 1956, questo resterà, come vedremo,il gruppo che dirigerà la Pievese fino alla crisi della metà degli anni cinquanta. Nel novembre del 1951 il Consiglio Direttivo dell’Associazione Sportiva Pievese risultava così composto: Presidente Vincenzo Mazzuoli, Vicepresidente: Enrico Augero, Segretario: Goffredo Polverini, Consiglieri: Florio Baffoni, Celso Quintini, Adorno Duricchi, Pedro Venturini, Mimmo Gostinfini, Giuseppe Peppoloni, Osvaldo Volpi, Mario Brillo, Piero Scricciolo, Ivano D’Ubaldo, Antonio Morganti, Cassiere: Ermanno Mollichella.

A raccontarci della Pievese di quegli anni sono soprattutto le corrispondenze di Gino Porzioli che da tifoso appassionato entra anche nel merito del gioco e del giudizio sui singoli giocatori.

 

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La Pievese “coppista”dei primi anni cinquanta.In piedi da sinistra: Peppino Peppoloni, Lucioli, Poggiani Mario, Meoni,Ceva Gino Cestola Aldo, Faltoni Fernando, Vecchi Oscar, Frullani Mario , Venturini Pedro.Seduti: Bianchi, Bacci Bruno, Battaglini Mariano, Bacci Luigi, Gallinella Giuseppe

 

 Nel capitolo “per un archivio della Pievese” abbiamo cercato di ricostruire, in base ai documenti rintracciati le rose dei giocatori anno, per anno, qui vogliamo ricordare l’insieme di quei calciatori che indossarono le maglie biancocelesti negli anni quaranta e cinquanta segnando l’epoca , poi anche insieme   ai colori arancioverdi della Frazzi, del calcio pievese giocato al campo di Sant’Agostino.

 Bovi, Gorello Umberto,Macchiaioli, Purgatorio Ario ,Colombo,Frullani Mario,.D’Ubaldo Ivano,Baiocco,Cittadini,Bellavista, Battaglini,Lispi, Barbini, Faltoni, Stella,Caiella,Cestola Aldo,Lucioli, Santeroni, Bacci Luigi,,Gallinella, Bacci Bruno,Caricchi Chiorrina,Bruni ,Libellula,Mosca,Gorello Nazzareno,,Santeroni,Vespertilli,Vecchi Della Ciana Meoni,Mario Poggiani,Sergio Giuliacci,Cianfrini, Cappannella,Ceva, Spigarelli  Bianchi I,Droghieri,Tassini,Stefanucci,Mario Bronco,Petraccelli,Bianchi II,,Del Secco,Calandra,Enrico Rocchi, Cherubini,Bruschi,Zambri, Caratelli,Nasi,Marini, .Sacchi,Giovannini,Porticelli, Uva,

Uno spaccato interessante del tifo  per il  calcio e per il ciclismo di quegli anni ci viene dalle parole di Alvaro Marchesini, che ci racconta anche di come si intrecciarono le passioni per la Pievese e per i due ciclisti che dividevano allora gli italiani,Coppi e Bartali. Uno dei dirigenti più appassionati della nostra squadra era in quegli anni Peppino Peppoloni, che era anche un acceso tifoso di Fausto Coppi. Il “campionissimo” faceva parte allora della squadra della Bianchi che aveva delle maglie celesti con una fascia orizzontale bianca i cui era appunto scritto il nome delle famose biciclette.

Le maglie della Pievese, celesti con la fascia orizzontale bianca, che  in quegli anni sostituirono le antiche biancocelesti a righe verticali e quelle dell’immediato dopoguerra azzurre con i bordi bianchi, ebbero origine dalla passione “coppista” di Peppoloni. Il teatro del tifo era situato per il Casalino presso il Bar del Volpi, che poi diventerà, quando la famiglia Volpi si trasferirà a Tavernelle, il Bar di “Pisse”, cioè della famiglia Baglioni. Osvaldo Volpi era un tifoso di Bartali e qui il comune tifo pievese biancoceleste  si divideva. La televisione non era ancora arrivata e la radio trasmetteva il Giro ed il Tour. Le damigiane di vino scandivano vittorie e sconfitte di Bartali e Coppi che erano gli eterni rivali su tutti i fronti.”