Home Rubriche Regionali. Il voto pievese. Vincono Marini e Pd. Ma è un terremoto.

Regionali. Il voto pievese. Vincono Marini e Pd. Ma è un terremoto.

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Ieri notte, per qualche ora, l’Umbria era sotto i riflettori di tutte le televisioni e di tutti i commentatori, come una delle regioni in bilico nella sfida tra centro sinistra e centro destra. Poi le cose sono andate come sappiamo e seppure di misura Catiuscia Marini è stata confermata alla presidenza della Regione ed in virtù di una legge elettorale “supermaggioritaria” la maggioranza in consiglio regionale sarà ampiamente assicurata.

Fin qui l’esito del voto da un punto di vista dei poteri e della norma elettorale, ma dal punto di vista politico la lettura è ben diversa. Primo dato, passando per strada se incontrate dieci persone, cinque di queste non hanno votato. Fà senso, e non è una bella cosa, in Umbria come a Città della Pieve. Il livello di fiducia nella politica e la rappresentanza degli eletti è al minimo storico dalla costituzione della repubblica e dall’inizio della vita democratica nazionale e locale.Guai senz’altro a sottovalutarlo, ma soprattutto, per tutti, vincitori e vinti, a non prendere seri provvedimenti.

Ma lasciamo per adesso a parte il dato regionale, all’interno del quale comunque il voto pievese si inquadra e vediamo cosa hanno detto gli elettori della patria del Perugino, nell’ultima domenica di maggio dell’anno di grazia 2015.

Oltre a non votare circa la metà dicono che il Pd, esaminando il voto ai partiti, è di gran lunga ancora il maggiore della città, con il consenso del 45% dei votanti ma…Ma rispetto alle europee dello scorso anno perde 1.104 voti e a quelle comunali 912 voti, ne perde anche 305 rispetto alle regionali prerenziane del 2010.

Oltre al Pd il panorama politico pievese ha ormai un soggetto abbastanza stabile all’opposizione che è il Movimento 5 Stelle che ottiene 473 voti, 241 però in meno rispetto alle Europee dello scorso anno, mentre i voti delle regionali di ieri  sono quasi identici a quelli delle comunali, a sottolineare, qui da noi, la difficoltà di rappresentanza locale rispetto a quella politica generale.

Forza Italia praticamente scompare o si porta a livelli abbastanza insignificanti come diverse altre formazioni a destra e a sinistra. Quello che invece a destra si segnala come un risultato eclatante e che deve far riflettere è quello della Lega che con i suoi 376 voti diventa la terza forza politica, guadagnando 260 voti rispetto alle europee.

Resta una presenza minima di 91 voti per Fratelli d’Italia che potrebbero far pensare agli ex voti missini al netto delle varie contaminazioni successive.

Sarebbe interessante continuare questa analisi, analizzando i flussi tra i partiti e verso il non voto, così come andare a vedere le fasce di età dei singoli partiti, che dovrebbero portare ulteriori allarmi in casa democratica.

Ma sarebbe interessante soprattutto sentire cosa ne pensano i diretti protagonisti, cioè le forze politiche locali. Perché questo voto non può essere derubricato nella normale amministrazione continuando per la propria strada come se niente fosse successo, al di là di un risultato che comunque ha prodotto e produce effetti, mantiene poteri e potrebbe lasciare tutti tranquilli da consiglieri, assessori e via graduando.

Continuare come se niente fosse, senza una seria riflessione e,come dicevamo sopra, “seri provvedimenti” può portare a nostro modesto avviso verso uno sbocco prevedibile.. Il terremoto del 31 maggio, ha dato, come l’anno scorso a Perugia, una forte “tretticata”, in tutta l’Umbria e nel suo piccolo anche qui. Attenzione, se si continua a far finta di niente, la prossima scossa “sbaracca” tutto.

(g.f )

corrierepievese@gmail.com