Home Rubriche Pievesi alla Ribalta Giacomo Rossetti: «I Negrita? Un sogno che si realizza…»

Giacomo Rossetti: «I Negrita? Un sogno che si realizza…»

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Tutti i sogni possono diventare realtà se solo abbiamo il coraggio di inseguirli..
Chi non conosce questa frase pronunciata da Walt Disney? Lui che con le sue favole ci ha fatto sognare un po’ tutti, grandi e piccoli. Ma i sogni, per essere realizzati, devono essere coltivati con passione, vanno inseguiti, non bisogna lasciare che si impolverino nei nostri cassetti.
Lo sa bene il pievese doc Giacomo Rossetti che non ha mai smesso di credere al suo finché dopo tante avventure, tanto impegno e tanti sacrifici è finalmente riuscito a realizzarlo.
Ma non corriamo troppo, come ogni favola è giusto partire dal principio.

Iniziai a suonare il basso quasi per sbaglio, quando avevo 12-13 anni” racconta Giacomo, “Io e qualche mio amico volevamo costituire un gruppo, ed io ero uno dei promotori di questa cosa. Il bello è che inizialmente ne rimasi fuori: ricordo che c’erano Alessio Della Ciana, Alessandro Pieroni, Elia che cantava, Panzetta alle tastiere, Simone Muzzi.
Quando loro misero in piedi il gruppetto e io lo venni a sapere era rimasto disponibile soltanto il basso, sennò io avrei voluto suonare la chitarra. Iniziammo a fare qualche prova nel garage di Alessio, poi pian piano mi sono reso conto che lo strumento mi piaceva ed ho iniziato a studiare da auto-didatta. A pensare che iniziai a suonare il basso per questo motivo qui è davvero assurdo.

Preso dall’emozionante racconto della sua storia prosegue.

Ho continuato a studiare lo strumento da auto-didatta fino a 18 anni, poi finito il liceo sapevo che quello che volevo fare nella vita era continuare a suonare e sono andato direttamente all’Accademia a Firenze dove ho studiato per altri 4 anni.
Una volta terminata la mia esperienza fiorentina mi sono trasferito a Londra anche perché qui non riuscivo a fare nulla: Londra è comunque una città strana e non è facile inserirsi bene. Per mantenermi dovevo lavorare anche 10-12 ore al giorno e il tempo che mi rimaneva era poco: grazie a qualche conoscenza che mi ero fatto ad Umbria Jazz ho rimediato qualche contatto anche nella capitale inglese e sono riuscito a fare qualche concertino.
Dopo un annetto sono comunque tornato qui a Città Della Pieve, continuando a suonare con la gente del posto: ho il gruppo con Enrico, Luca e Ornella, ma suono anche con dei ragazzi di Sarteano.
Non ho mai voluto abbandonare il mio sogno di suonare, continuavo a gravitare intorno a questo mondo facendo delle serate, suonando a qualche matrimonio, in alcuni locali: purtroppo però in Italia, e soprattutto in un paese come il nostro, non è mai stato facile sopportare l’idea della gente che ti vede come un ragazzo che suona solo per divertimento o soltanto perché non ha voglia di fare niente.

Poi il colpo di scena, a Giacomo brillano gli occhi quando inizia a parlare di quello che gli è successo solo poco tempo fa.

Ero a casa a cena, credo i l 7 o l’8 di gennaio, quando sento squillare il telefono: al mio Pronto? sento dall’altra parte della linea Ciao Giacomo, sono Cesare dei Negrita…
Ti giuro per poco non mi prende un colpo. Mi spiega che il loro bassista Franco sarebbe andato via e cercavano di sostituirlo, avevano visto qualche video di quelli che ogni tanto pubblico quando faccio lo scemo in casa e avevano deciso di convocarmi per fare l’audizione con loro.
Gli aveva fatto il mio nome Diego, uno dei ragazzi di Sarteano con cui suono.

E da lì, l’audizione…

Il 21 gennaio mi sono presentato alla loro audizione, anche abbastanza cattiva. Dovevo fare 8 pezzi loro, ho suonato per circa un’oretta. Tra tutti quelli che hanno suonato, i Negrita hanno voluto sentire nuovamente me e un altro ragazzo di Roma, quindi sono tornato da loro una seconda volta a febbraio.
La seconda audizione è stata portata avanti sulla falsa riga della prima, sempre davanti agli occhi del loro Produttore Barbacci.
Mentre tornavo avevo delle buone sensazioni, se sei un musicista riesci ad avvertire se si crea quella sinergia durante i brani. Io l’avevo percepita, mi sembrava che si era creato un bell’entusiasmo ed una bella energia.
Mi hanno tenuto molto sulle spine prima di farmi sapere la loro decisione, spesso ci sentivamo ma non riuscivo mai a scucirgli qualcosa di bocca.
Fin dall’inizio mi sono accorto che loro, prima di essere una band, sono un gruppo di amici: anche Pau, dopo la prima audizione, mi disse che loro non stavano cercando un tournista ma una persona che sarebbe entrata a far parte della loro famiglia, uno che avrebbe dovuto integrarsi a pieno nel loro gruppo.

Con la voce tagliata dall’emozione Giacomo prosegue il suo racconto, passando però al tempo presente.

Alla fine ho ricevuto la chiamata e sono già 4 settimane che sto lavorando insieme ai Negrita.
Loro sono spettacolari, sono veramente persone spettacolari: umili, alla mano, divertenti. Ci sto veramente bene insieme, sono davvero forti.
La cosa che mi ha colpito di più, oltre al fatto di aver realizzato un sogno, non per niente questa è Serie A, è stato il rapporto che si è fin da subito creato con loro, questa stima reciproca come se fossimo insieme da anni. Una sera a cena glielo ho pure detto, mi sembra di far parte di questa famiglia già da tanto tempo.
E questo è fondamentale in un lavoro come il nostro in cui devi vivere in simbiosi.
Suoniamo insieme 14-15 ore al giorno ed è normale che ci siamo momenti anche difficili: se però c’è questo legame forte e sincero tra le persone tutto è più semplice.

Infine ci parla un po’ del loro prossimo impegno.

Sono ormai 3 settimane che stiamo provando nella loro casa-studio per il musical Jesus Christ Superstar, che andrà in scena a Roma per 8 settimane.
Ora andremo a Roma per le prove generali, poi fino a giugno saremo impegnatissimi, il cast è eccezionale con artisti come Ted Neeley, Shel Shapiro e Simona Molinari.
Questo musical è quasi cascato a fagiolo per permettere di conoscerci, poi però verrà il bello…
Non voglio aprire gli occhi, voglio continuare a vivere questo sogno.
Anche perché al termine del muscial i Negrita, come è immaginabile, cominceranno a lavorare al nuovo album.

[highlight]Un Giacomo Rossetti euforico, energico, solare ma anche commovente.
E’ stata dura inseguire il suo sogno, ma dopo tanti sacrifici e bocconi amari, Giacomo non ha mai mollato e finalmente è riuscito a realizzarlo.
Un sogno che si chiamava musica, e che oggi si chiama Negrita, una delle band più importanti nel panorama italiano e non solo…. E pensare che questo è solo l’inizio…[/highlight]