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Frecciarossa. Cancellate le fermate a Chiusi. Cosa altro si intende cancellare?

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Tre giorni fa il Comune di Chiusi ha dato notizia, ufficialmente, su una sua pagina fb, delle decisione della società pubblica Trenitalia di non confermare le fermate del Frecciarossa a Chiusi. Fermate che venivano attivate da qualche anno nella stagione estiva. Riportiamo sotto la nota nella sua interezza. 

Per quanto ci riguarda il primo commento che verrebbe da fare è “a quando la decisione di cancellare tutta questa parte di territorio toscano ed umbro dalla carta geografica, visto che evidentemente a Firenze, Perugia e soprattutto a Roma non solo non interessa, ma evidentemente si di direbbe in qualcuno dei nostri splendidi vicoli “impiccia”.

Il secondo commento è quello che la politica da queste parti comunque non pesa ed ha le idee abbastanza confuse basta vedere il traccheggio sulla stazione “Medietruria” che va avanti da anni senza che si riesca a trovare una linea comune. Accompagnando anche con assoluto silenzio  in questi anni la spoliazione di fermate di treni intercity e regionali. 

Il terzo commento è quello sul che fare. Che fare se la politica non risolve i problemi? Astenersi e pensare di andare avanti facendosi, nella vita strada per i fatti propri? Come fa la metà ormai degli italiani che nemmeno va più a votare?

Il problema è che in questi casi il fai da te risolve poco. Ci vorrebbe almeno che cittadini e aziende si dessero nuovi strumenti di tutela dei loro interessi. (g.f)

Comune di Chiusi. Questi gli articoli usciti sulla stampa dove il Sindaco Gianluca Sonnini ha espresso il proprio disappunto sull’intenzione, al momento, da parte di Trenitalia di non confermare la fermata della coppia di Frecciarossa per la stagione estiva. Le indagini svolte dall’azienda non evidenzierebbero una domanda tale da giustificare l’istituzione di una fermata commerciale del Frecciarossa a Chiusi.

Questa è stata la risposta, senza aver comunicato i dati del servizio nell’ultimo anno e senza una comparazione rispetto agli anni precedenti considerando che il servizio è stato garantito anche nel periodo estivo nel corso della pandemia. La reazione è stata di totale stupore, disappunto e rabbia, si tratta di un danno non solo per Chiusi ma per tutto il territorio che ci circonda e che vede in Chiusi il luogo naturale di accesso ai trasporti, alla Valdichiana, alla Valdorcia, all’Amiata senese e grossetana, al Trasimeno e alla Val Nestore.

Una risposta che arriva in modo scomposto, superficiale, estemporaneo, che non tiene minimamente conto del grande incremento, dati alla mano, dei flussi turistici che riguardano questo territorio sia rispetto al 2021 che tantomeno al 2019 e con un 2022 che ha segnato in Valdichiana un forte aumento di presenze anche rispetto agli anni pre-covid.

Così come non ha tenuto minimamente in considerazione il grande richiamo mediatico avvenuto dopo la straordinaria scoperta del Bagno Grande di San Casciano dei Bagni con tutto quello che può rappresentare dal punto di vista turistico.

Il nostro è un territorio di una bellezza unica, con una storia e una cultura che trovano le proprie radici nella civiltà etrusca, dove ci sono borghi medievali e città rinascimentali con risorse enogastronomiche famose in tutto il mondo. Inoltre da quattro anni il nostro tour operator di riferimento d’ambito Valdichiana Living ha un protocollo d’intesa con Trenitalia che viene rinnovato di anno in anno e un sito internet (toscanaumbriaintreno.com) che promuove offerte per chi raggiunge le nostre zone con il Frecciarossa.

Il nostro turismo non può e non deve essere messo sullo stesso piano di quello presente in territori come la Riviera Adriatica dove anche a Rimini il Freccia rossa ferma solo d’estate, da noi abbiamo un turismo di qualità e non di quantità, dove le strutture ricettive sono diffuse e non concentrate in una unica zona, ma non per questo dobbiamo essere esclusi dai servizi dell’alta velocità che tendono a valorizzare un territorio.

Infine, le nostre sono aree interne i cui cittadini hanno il diritto di rivendicare pari opportunità rispetto a chi vive nelle aree metropolitane, non si può ricondurre tutto solo ed esclusivamente alla mera legge di mercato, senza considerare che i numeri potrebbero essere maggiori qualora anche il servizio fosse adeguatamente strutturato e con orari migliori.

Insieme agli atri sindaci interessati e alla consigliera Rosignoli, abbiamo coinvolto il Presidente Giani, gli assessori regionali Baccelli e Marras, i parlamentari Boldrini, Fossi e Franceschelli e coinvolgeremo anche gli altri parlamentari degli altri schieramenti politici (i cui rappresentanti sono attualmente al governo centrale) che rappresentano i nostri territori affinché si possa raggiungere l’obiettivo minimo che è la riconferma stagionale dell’alta velocità. Solo partendo da questa e associando anche il necessario efficientamento sia dei servizi che delle infrastrutture della Chiusi-Siena si potrà aumentare l’attrattività del territorio e la conseguente fruizione del servizio come richiesto da Trenitalia. Il mese di maggio sarà decisivo, siamo determinati a farci rispettare e non escludiamo manifestazioni e gesti eclatanti.